Carsoli. Sindaci e amministratori tornano a protestare fuori dai caselli autostradali contro il caro pedaggi. Sabato, dalle 10 alle 12, i membri del comitato che da quattro anni si oppone all’aumento dei pedaggi di A24 e A25 si ritroveranno in prossimità degli svincoli per sensibilizzare gli automobilisti e ribadire il loro no all’aumento del 34,75% che potrebbe scattare dal primo luglio.
Presidi sono stati organizzati a Castel Madama, Vicovaro-Mandela, Carsoli, Magliano dè Marsi, Celano-Aielli, Pescina, Cocullo, Sulmona – Pratola Peligna, Colledara – San Gabriele, Tornimparte e Valle del Salto.
In questo modo i sindaci vogliono far sentire la loro voce al governo che, da dicembre scorso quando Strada dei Parchi ha bloccato l’aumento del ticket previsto per il primo gennaio, ancora non dà spiegazioni sull’iter del Piano economico finanziario nel quale sono previsti anche 5 miliardi per A24 e A25. Il responsabile del comitato, Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, ha inviato a nome di tutti i sindaci una nota ai senatori, onorevoli, presidenti di Regione e consiglieri regionali di Abruzzo e Lazio chiedendo per sabato la loro presenza.
“Vi chiediamo un sostegno concreto a questa battaglia”, hanno precisato, “e confidiamo nella fattiva partecipazione di tutti i rappresentanti delle istituzioni sovracomunali nei pressi dei caselli autostradali”.
L’onorevole Francesco Lollobrigida ha già confermato la presenza di Fratelli d’Italia alla manifestazione e ha chiesto alla Camera un’informativa urgente per dare risposte ai 112 sindaci sulla situazione in cui versano le autostrade A24 e A25 e sui costi di pedaggio.
“Fratelli d’Italia sarà presente alla manifestazione che i sindaci abruzzesi faranno ai caselli dell’autostrada”, ha spiegato Lollobrigida, “e invitiamo tutti a stare al loro fianco. Giovannini risolva il problema se è in
grado o si dimetta”. Anche Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, è intervenuto in merito alla battaglia dei sindaci contro il caro pedaggi dandogli tutto il proprio sostegno. “Fanno bene a scendere in strada”, ha affermato Bussone, “hanno scritto a Draghi, ai ministri, ai parlamentari. Fanno bene anche ad arrabbiarsi contro le risposte non efficaci date negli ultimi anni dal commissario nominato dal Mit. Le soluzioni tampone sono peggio del buco. Una toppa che non serve e non servirà”.