Avezzano. “Caro Marsilio, governatore del nostro Abruzzo: quello che ho visto ieri in tv mi ha addolorato”: inizia così in una lunga lettera, indirizzata al governatore, la denuncia di Giammarco De Vincentis, in cura per malattia oncologica e cardiopatico all’ospedale di Avezzano.
“Vedere l’ospedale di Pescara con una palazzina ben isolata con 300 posti covid e non aver fatto nulla per l’ospedale di Avezzano ha dimostrato che quanto ci preoccupava a noi marsicani durante le elezioni si sta avverando. State lavorando solo per la costa”, dice l’abruzzese in cura nella struttura marsicana, “non regge la scusa quando dici che successivamente a quell’intervento fatto a Pescara non avevi altri fondi, se non nel mese di ottobre, quando il governo ti ha autorizzato, anche se questo è vero. Avresti dovuto almeno a primavera pensare ad abbozzare un progetto per l’ospedale di Avezzano, quantomeno a pensare di separare l’ingresso tra i malati di covid e di altre malattie importanti. Vorrei sapere quanti medici o infermieri sono rimasti contagiati a Pescara”.
De Vincentis non usa mezzi termini, lui che la situazione sanitaria l’ha vista e la continua a vedere da molto vicino. “Ad Avezzano è una tragedia”, scrive, “i nostri operatori sanitari sono stati lasciati senza un minimo di sicurezza. Questa oltre ad essere un offesa è una mancanza di rispetto verso noi marsicani che ti abbiamo permesso di vincere le elezioni, me compreso, anche se dovresti pensare alla salute di tutti. Più che uno sbaglio c’è stata l’indifferenza. Avete tolto del personale dall’ospedale di Avezzano per spostarli all’Aquila. Abbiamo sventrato i pronti soccorsi di Pescina e Tagliacozzo per recuperare qualche soccorritore e mettere pezza al pronto soccorso di Avezzano. Leggo che si vuole mettere un tutor accanto al responsabile Asl. Per me non serve perché il problema non è stata una mancanza di forze o di fondi per il responsabile della nostra Asl, ma un disinteresse verso gli ospedali marsicani”.
“Bene per chi ha i mezzi per curarsi”, precisa, “male per chi come me deve attraversare un campo minato per andare da un reparto all’altro, per le mie cure oncologiche e cardiache nel nostro ospedale. Qualche giorno fa avete liberato il reparto Hospice di Pescina più il piano sottostante per utilizzarli nel modo più opportuno per l’emergenza covid, ma ad ora sono stati spostati solo due malati terminali abbandonati a se stessi, in un reparto non adatto, per accompagnarli negli ultimi tempi di vita. A che serve trovare ricoveri di emergenza quando abbiamo due piani attrezzati a Pescina, con ossigeno e quanto serve per assistere i malati di covid 19, personale compreso. Stiamo lasciando morire i vecchietti nelle Rsa infettate perché all’ospedale di Avezzano non c’è posto per loro, mentre potremo usare l’ospedale di Pescina. Io non sono un tecnico o uno specialista ma uno che da 22 anni ha girato tutti gli ospedali Abruzzesi, per i miei problemi di salute conosco bene la loro realtà”.
“Forse dovreste sentire anche i malati”, rimarca, “i veri protagonisti di questo disastro e mettere da parte la politica perché la salute non ha colori. Se vogliamo parlare di colpe in questi ultimi 25 anni, hanno amministrato la nostra regione, amministrazioni di destra e di sinistra. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
I vari governi hanno sempre tagliato i fondi da mettere a disposizione per la sanità e la ricerca. Questa volta ci stanno andando di mezzo anche loro perché il covid non guarda in faccia a nessuno e con poco tempo e senza soldi i miracoli non si riescono a fare. Cercate di ascoltare le vostre coscienze e pensate che la vita è il bene più prezioso per tutti, noi compresi. Combatterò da solo fino all’ultimo respiro”, conclude De Vincentis, “e se Dio vuole ci rivedremo alle prossime elezioni”.