Avezzano. La carenza mondiale di silicio potrebbe avere ripercussioni sulla produzione dello stabilimento LFoundry. A causa del covid i mercati stanno subendo delle ripercussioni soprattutto per quanto concerne l’approvvigionamento delle materie prime. Anche il sito avezzanese dove si producono memorie volatili, pur avendo delle scorte in magazzino, tra qualche mese potrebbe avere difficoltà.
“Nella riunione del 3 marzo scorso la delegazione sindacale si aspettava una risposta della direzione aziendale in merito all’impegno a illustrare il piano industriale, ma così non è andata”, hanno precisato le rsu di Fim – Cisl, Fiom – Cgil, Uilm – Uil e Failms, “in quanto la riunione è stata rinviata a venerdì 5 con una proposta di
verbale che conteneva delle dichiarazioni non rese in sede di riunione ma di una importanza notevole e cioè le difficoltà di approvvigionamento del silicio e delle altre materie prime potrebbero portare alla chiusura dello stabilimento, entro fine marzo. La risposta sindacale ha visto la delegazione proporre un incontro urgente, concordato per il 5 marzo alle 19. Ma dobbiamo purtroppo rilevare che l’atteggiamento della dirigenza rispetto al tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori non è cambiato”.
La carenza di materie prime si sta facendo sentire in tutta Europa. Sono diversi i settori industriali che stanno facendo i conti con questa problematica che si sta ripercuotendo su tutto il settore dei semiconduttori, fondamentali non solo nel settore automobilistico ma anche in ambito informatico. “Alla luce dei chiarimenti forniti dalla dirigenza in merito al problema degli approvvigionamenti, che comunque esiste, tale argomento è stato utilizzato in maniera strumentale, allo scopo di creare un clima di inutile tensione per favorire l’azienda nei rapporti di forza al tavolo sindacale”, hanno concluso i sindacati, “questo comportamento ha fatto venire meno, ancora una volta, il rapporto fiduciario tra le parti, non è così che si comporta un amministratore delegato serio e affidabile”.