L’Aquila. Polizia Penitenziaria abruzzese in subbuglio tra scioperi e proteste in diversi istituti di pena per le condizioni nelle quali si è costretti ad operare: secondo un report della Uil-Pa diffuso dal segretario generale territoriale della polizia penitenziaria Mauro Nardella, a fronte di una capienza regolamentare di 1.666 detenuti, allo stato attuale ci sono 1.850 persone ristrette nelle carceri abruzzesi.
I casi più al limite quelli di Sulmona e Teramo, con 114 detenuti in più nel penitenziario peligno (448 invece che 334) e 157 in più a Castrogno (412 invece che 255). “L’Aquila, dove il dato sembra essere migliore, non deve trarre in inganno”, spiega Nardella, “poiché il numero di posti è rapportabile alla categoria dei detenuti presenti. In esso, infatti, vi sono ristretti 139 al 41bis i quali non possono stare assolutamente in più di due per cella. 20 sono i detenuti comuni, ma che fanno relativamente testo perché sono lì per svolgere mansioni lavorative”.
Sempre sulla sede dell’Aquila c’è poi il tema della sua possibile demolizione perché sarebbe stato costruito in maniera abusiva. “Il carcere al momento più attenzionato in Europa, visto che ospita l’ultimo capo dei capi della mafia, Matteo Messina Denaro”, sostiene Nardella, “è stato costruito 30 anni fa, a quanto pare, su un terreno inappropriato. Il prossimo 22 febbraio il Tar dovrebbe pronunciarsi in tal senso. Il personale di stanza a ‘Le Costarelle’ attende con curiosità e preoccupazione la decisione dei giudici amministrativi”.