Avezzano. Carceri abruzzesi sovraffollate e quelle di Avezzano hanno un tasso di stranieri presenti ben oltre la media nazionale. Dopo gli ultimi episodi di aggressione ai poliziotti penitenziari e lo sciopero della fame di due detenute nel carcere dell’Aquila, per cui è giunto nel capoluogo anche il garante nazionale dei detenuti, nell’ultima seduta della V Commissione del Consiglio regionale (Sanità, Sicurezza sociale e del lavoro, Istruzione) è intervenuto il presidente di Antigone Abruzzo, Salvatore Braghini, accompagnato dal Tommaso Ciancarella, della medesima associazione regionale.
I dati. L’avvocato ha rappresentato che nel 2018, in Italia, pur diminuendo i reati denunciati, i detenuti sono tornati ad essere oltre 60.000, con un aumento di circa 2.500 unità rispetto alla fine del 2017 e circa 10.000 persone oltre la capienza regolamentare. Lo scorso anno ha visto aumentare anche l’incidenza dei suicidi nella popolazione carceraria rispetto al 2017, con 63 episodi.
Le carceri abruzzesi presentano criticità rilevabili sul resto del territorio, con qualche valore anche superiore alla media nazionale, come nel caso del tasso di sovraffollamento del carcere di Castrogno-Teramo (149 %, a fronte della media nazionale che è del 117,9%), con picchi di oltre 400 presenze nel 2018, che hanno sollecitato, insieme ad altre criticità, ben 4 interrogazioni parlamentari.
Nella casa circondariale di Avezzano si registra la percentuale più alta di stranieri (40%), superiore alla media nazionale (34%). Tra gli indicatori del malessere della popolazione detenuta in Abruzzo il presidente di Antigone Abruzzo ha citato la pratica dell’autolesionismo e degli scioperi di vario tipo, la carenza endemica di personale penitenziario e di area pedagogica, l’insufficienza dei percorsi di formazione, specie professionale, l’inadeguatezza delle risorse e dei progetti di reinserimento sociale nonché le scarse opportunità di lavoro all’interno e all’esterno del carcere. Sul piano sanitario ha evidenziato l’inadeguatezza degli spazi ambulatoriali e di degenza nonché delle prestazioni sanitarie, in particolare le attese per alcune visite specialistiche, il rapporto deficitario tra personale medico e numero di detenuti, la crescita di reclusi con problemi psichiatrici ( non convenientemente trattati), anche a causa dell’incapienza della Rems di Barete, che ospita fino a 20 internati.
La recidiva. L’avvocato Braghini, inoltre, ha rappresentato quello che presenta come il vero dramma del sistema detentivo, ossia l’alta recidiva, con dati che si attestano su scala nazionale oltre il 60%, tra recidiva semplice e aggravata (qualora nel quinquennio l’ex detenuto reitera la stessa tipologia di reato). A tal proposito l’audito ha consegnato nelle mani del presidente della V Commissione consiliare, Mario Quaglieri, una bozza di Protocollo di Intesa tra Regione Abruzzo e Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria al fine di implementare una serie di inziative (in sinergia tra Provveditorato, Regione, Province, enti locali con strutture carcerarie, terzo settore ed associazionismo) intese ad intensificare l’area trattamentale, il drenaggio di risorse per progetti di reinserimento sociale durante la detenzione nonché una volta usciti dal carcere, anche con la compartecipazione del lavoro dei dettenuti, coinvolgendo le categorie imprenditoriali. Il Protocollo prevede interventi in favore dei minori che hanno commesso reati, con una particolare attenzione alla giustizia riparativa, alla mediazione penale, alle vittime del reato e al miglioramento del benessere degli operatori carcerari.
Invito ai politici. L’avvocato Braghini ha concluso l’audizione invitando i consiglieri regionali, che rappresentano tutti gli abruzzesi, non esclusi i ristretti in carcere, ad avvalersi delle facoltà loro concesse dall’articolo 67 dell’ordinamento peniteziario di visitare, senza previa autorizzazione, gli Istituti di pena della Regione. Sono, quindi, intervenuti, il consigliere Pietro Smargiassi, che ha rappresentato la drammatica situazione della Casa Lavoro di Vasto, all’interno della quale ha effettuato diverse visite, il consigliere Americo Di Benedetto, che ha auspicato una soluzione condivisa in vista della nomina del garante regionale, figura strategica per sopperire alle attuali emergenze e carenze della popolazione detenuta, ed il consigliere Fabrizio Montepara, che, nel ringraziare il presidente di Antigone Abruzzo, ha evidenziato l’importanza di accordi tra istituti di pena, enti locali e province al fine di pianificare ed intensificare le occasioni di reinserimento sociale dei detenuti, presentando esperienze virtuose già attuate.