Cappadocia. Lorenzo Lorenzin, candidato alla carica di sindaco nel Comune di Cappadocia per la lista ” Cappadocia nel cuore” risponde alle accuse della candidata Lucilla Lilli.
“Alle parole menzognere e infamanti della candidata non posso non rispondere”, ha esclamato il candidato sindaco Lorenzo Lorenzin, “si è presentata con il presidente della Regione per fare accuse propagandistiche, noi rispondiamo con i fatti e le carte soprattutto. Siamo pronti a ricevere le querele, perché non ci spaventano questi attacchi all’ultimo secondo per recuperare una situazione ormai irrecuperabile. Prima di permettersi di dire a qualcuno dei nostri saltimbanco, sono note a tutti le vicissitudini giudiziarie e osservasse la sua lista dove di saltimbanco ce ne sono diversi”.
“La Lilli sostiene che il mio candidato sia inadeguato al ruolo che ricopre perché non segnalò a suo tempo le presunte irregolarità”, sottolinea Lorenzin in merito alle accuse della Lilli rivolte al candidato Luigi D’Innocenzo, “con carta alle mani, in data 4 aprile 2016, D’Innocenzo ha presentato il dovuto esposto alla Procura della Repubblica di Avezzano e in data 14 ottobre 2016 ha presentato il doveroso esposto alla Procura della Corte dei Conti di L’Aquila inerenti la vicenda dei rifugi montani. Insieme a quest’ultimo ha presentato altri esposti, che dopo il silenzio elettorale saranno messi a conoscenza di tutti, tra i quali anche quello relativo alla mostra del Giacomo Manzù. Per quanto riguarda il fatto che D’Innocenzo avrebbe più volte chiesto di far parte della sua squadra, fa capire già lo stato di delirio e di onnipotenza di cui solo la Lilli è capace. A dimostrazione del fatto che è lei una bugiarda, il mio candidato ha conservato ancora i messaggi dove si evince in maniera univoca il rifiuto di accettare la sua richiesta di far parte della sua squadra”.
“Sempre con le carte in mano”, rimarca, “c’è da dire che nei mesi in cui D’Innocenzo era stato eletto consigliere di maggioranza con la Lilli, solo pochi giorni nominato Presidente della Commissione Tutela Ambiente e Territorio, in data 20 settembre 2012, presentò al protocollo dell’Ente il verbale dell’Assemblea che si tenne in data 21 Agosto 2012 come prova provata che fu uno dei pochi che si mise subito al lavoro per il bene del nostro comune, mentre fu proprio la Lilli a boicottare il suo operato non dando mai riscontro a tale verbale. Così come non diede il consenso e l’approvazione del Consiglio i verbali delle Commissioni non hanno alcun valore”.
“La signora Lilli”, conclude Lorenzin, “ha già perso due volte le elezioni come candidata sindaco nel 1995 e nel 2017. Come dire, non c’è due senza tre. Si risponde alle accuse con i fatti e non con il clientelismo. Non abbiamo nulla da temere”.