Capistrello. E’ stata presentata al Comitato Via della Regione Abruzzo dalla società Abruzzo Energie Rinnovabili Srl la richiesta di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale per l’intubazione del fosso Rianza a Pescocanale di Capistrello al fine di produrre energia elettrica. A denunciare il fatto è la Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei movimenti per l’acqua. “Il Fosso Rianza prende vita dalla omonima sorgente, inserita tra quelle d’interesse idropotabile in considerazione della qualità delle acque”, hanno spiegato in una nota, “la portata media annua del fosso è stata stimata, sulla base di pochissimi anni di studio, in 369 litri al secondo. Il deflusso che lascerebbero in alveo è di soli 63 litri al secondo, pari al 17%. Nei momenti di piena la portata arriva a 780 litri al secondo ma anche in questo caso lascerebbero sempre 63 litri al secondo pari all’8% della portata naturale. Il resto sarebbe intubato per produrre energia elettrica.
Il tutto in una regione in cui il 72% dei fiumi non è nello stato di qualità ecologica “buono” come prescritto dalla UE.
Le acque del bacino del Liri sono già ampiamente sfruttate per la produzione di energia elettrica, con un contributo enorme per la produzione da fonti rinnovabili con conseguenze purtroppo visibili in termini di impatto ambientale. Il corso d’acqua principale in questi anni ha mostrato diverse criticità subendo pressioni che vanno anche oltre la questione dell’idroelettrico. In questo contesto i corsi d’acqua secondari che mantengono una qualità ambientale elevata dovrebbero essere pertanto adeguatamente preservati. Tra l’altro i periodi di siccità con carenza di acqua stanno diventando sempre più frequenti per cui a nostro avviso le acque sorgive non dovrebbero essere concesse anche per ragioni di possibile utilizzo idropotabile. Ricordiamo che la sottrazione da un corso d’acqua di elevate quantità di acqua comporta pesanti ripercussioni sulla sua qualità ambientale. Auspichiamo che l’intervento sia assoggettato a Via”.
Osservazioni entro il 15 marzo 2018.