Capistrello. Continua senza sosta l’attività dell’ amministrazione Ciciotti per restituire al paese un po’ di decoro e consegnare alla comunità un ambiente maggiormente vivibile.
Maggiori spazi pubblici, luoghi di aggregazione e condivisione e maggiore cura e attenzione nella riqualificazione di “luoghi simbolo” da tempo abbandonati.
Capistrello sta cambiando volto ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. L’Amministrazione Comunale, in questi ultimi mesi, ha arricchito ulteriormente la lista di interventi realizzati.
Tra questi va annoverato il completamento della riqualificazione dell’area dove un tempo si trovavano la biblioteca comunale e gli uffici del Comune, poi demoliti dall’Amministrazione Lusi. L’importante opera, oltre a modificare e valorizzare il contesto urbano, risolve l’annosa questione dei parcheggi in via Verdi. L’area in questione potrà, inoltre, ospitare tutti quegli eventi che normalmente si svolgono davanti alla sede municipale.
Sono terminati da qualche settimana anche i lavori di rifacimento della pavimentazione e dei servizi igienici al cimitero vecchio, già interessato, nel marzo scorso, dalla riqualificazione della chiesetta, del relativo tetto e dell’ossario.
Denunce e strumentalizzazioni non impediranno al sindaco e alla sua squadra di riconsegnare al paese anche altre opere in corso di realizzazione, nonostante i soliti esposti e le denunce alla Asl- Dipartimento Sicurezza Lavori.
“La politica del fare”, ha affermato il sindaco Ciciotti, “continua senza tregua, a dispetto di chi cerca di danneggiare in ogni modo l’immagine dei componenti dell’attuale maggioranza e della nostra comunità. Fare politica con proclami, menzogne, accuse ed allusioni non fa parte del nostro modo di agire, ma solo di chi aspira ad una poltrona per ritorni personali e di carriera”.
“Alle chiacchiere noi rispondiamo, ogni giorno, con i fatti. Questa Amministrazione”, conclude il sindaco, “ha dimostrato cosa significhi la politica del fare e cosa voglia dire programmare, agire e conseguire. Troppa la differenza con chi, in cinque anni, non annovera una sola opera realizzata”.