Avezzano. “Per garantire in sicurezza il trasporto dell’utenza, rispetto alle attuali norme in vigore e a maggior ragione se fossero più restrittive, esistono due possibilità: una impraticabile una praticabile”: risponde così Gianfranco Giuliante, presidente della Tua, alle numerose polemiche dei giorni scorsi riguardante il nodo del trasporto pubblico locale.
“Ci si chiede di aumentare il numero di autobus”, sottolinea il presidente della società Unica di Trasporto Abruzzese, “il mercato è saturo. Eventuali ordini, che sarebbero comunque follia, non potrebbero essere evasi in tempo utile per affrontare qui e ora l’emergenza: tutte le Regioni hanno lo stesso problema. Sul mercato parallelo di vettori privati un bando Tua ha reperito sessantacinque autobus aggiuntivi, la totalità di quelli messi a disposizione, di cui quarantacinque già attualmente utilizzati”.
“Dunque, e senza aggiungere altre considerazioni di natura economica, l’ipotesi avanzata non è percorribile”, precisa Giuliante, “viceversa, la rimodulazione degli orari di afflusso e deflusso, non comporterebbe costi, e presupporrebbe “soltanto” nuove modalità organizzative, per altro temporanee. Gli orari possono tornare come prima! gli autobus acquistati non sono restituibili. Se la didattica a distanza può avere possibili controindicazioni, il non auspicabile assembramento alle fermate ha controindicazioni certe”.
“Con la restrizione del numero dei trasportati”, prosegue, “in Abruzzo potrebbero esserci 25mila utenti non garantiti dal Trasporto pubblico locale. A ciò si dovrebbe aggiungere la necessità che poiché i controlli formali non possono essere in capo alle società di trasporto, (l’uso o il non uso delle mascherine, le sanzioni connesse ad attività non conformi alle previsioni di legge) sono e debbono restare in capo agli enti locali e forze dell’ordine. Ci eravamo permessi, con largo anticipo, di proporre l’utilizzo della Protezione Civile per tale compito evitando di stornare le forze dell’ordine da compiti di presidio territoriale. Ad oggi sembra che tale scelta non sia stata opzionata, rimane il fatto che un operatore del Tpl non ha titolo giuridico per muovere addebiti in tal senso. Un ulteriore problema che avrebbe costi, non ancora quantificati”.
“Uffici in parte in smartworking, scuole con orari diluiti e, laddove possibile, didattica a distanza aiuterebbero a decongestionare e diluire la presenza simultanea degli utenti del Tpl”, conclude Gianfranco Giuliante, “con il contributo di tutti e senza asserragliarsi a difesa del proprio “cortile”, ce la si può fare. Proviamola nuova”.