Avezzano. Lo scontro dialettico all’interno della coalizione di centrodestra sembra solo all’inizio, eppure, nonostante il tentativo di gettare acqua sul fuoco, la sensazione è che nelle prossime settimane ne vedremo delle belle. Il dibattito – decisamente non in punta di fioretto – tra gli esponenti di Fratelli d’Italia e quelli di Forza Italia, con i primi che hanno messo il veto al ritorno di Gabriele De Angelis, tiene banco in città.
Un match a viso aperto nel quale la Lega, terzo partito della coalizione, si defila e resta alla finestra in attesa che si calmino le acque . Un atteggiamento volutamente attendista, mirato a prendere le distanze da quella confusione che sta gettando pesanti ombre sulla serenità e sull’affiatamento interno alla coalizione stessa. Presa di posizione, questa, da molti vista e valutata con eccessivo distacco, quasi a voler rimarcare l’intenzione, da parte del Carroccio, di correre da solo.
“Sono schermaglie che ci hanno visti poco coinvolti. La nostra linea è quella di assoluta fermezza” spiega Roberto Laurenzi, coordinatore cittadino della Lega. “Crippa e D’Eramo hanno ribadito con forza la volontà di presentare ad Avezzano il proprio candidato sindaco. Questa è la nostra linea, ossia quella di avere il nome principale sul capoluogo marsicano”.
“Dal punto di vista strettamente partitico vogliamo una discontinuità con l’azione amministrativa, specialmente nei contenuti e nelle scelte da operare. Come veti, in qualità di responsabile cittadino, non mi sento di metterne su nessuno, ma porto avanti uno spirito collaborativo. La Lega sta provando a rinnovare la propria classe dirigente, forse sarebbe il caso che anche gli altri partiti facessero lo stesso”.
“Il nome del candidato sindaco del centrodestra deve essere condiviso da tutti, e in questo, Gabriele De Angelis, non fa eccezione. Eventuali pretendenti dovranno essere condivisi anche da D’Eramo e Genovesi, nostri coordinatori territoriali. Pensare di correre da soli, però, adesso è prematuro e forse nocivo per il partito. Errori del passato sono da imputare a una diversa strutturazione del partito. Stiamo ricostruendo una classe dirigente nuova che porti avanti idee programmatiche concrete”.
Chi della Lega ne ha fatto parte negli ultimi anni è stato Leonardo Casciere, assessore durante la legislatura De Angelis. L’addio, tra l’avvocato marsicano e il partito, non è stato dei più dolci però, con uno scambio di reciproche accuse (neanche troppo velate) che non sono passate inosservate. “Sì sono attaccati al caso Stati, vero e proprio pretesto per farmi fuori. Chissà, forse davo fastidio agli aquilani”, ha dichiarato Casciere in esclusiva a Marsicalive.
“Credo che sia un grosso errore, per il centrodestra, essere l’uno contro l’altro. Non capisco perché le ripicche personali possano generare quello che stiamo vivendo, capace addirittura di portare a un disfacimento della coalizione” prosegue “Non si può pensare che i partiti siano lasciati al buon cuore della gente, non senza programmi e progetti provenienti dall’alto. Nessuno dei partiti pensa al territorio che, quindi, risulta abbandonato a sé stesso”.
“Tutto ciò è gravissimo e i cittadini ne stanno pagando le conseguenze, basti vedere al commissariamento, alla situazione della LFoundry o a quella drammatica del tribunale. Senza contare il problema della socialità, del nucleo industriale e del piano regolatore. Oggi c’è distacco totale, e il fatto che vi sia guerra tra i partiti non è un vantaggio per i cittadini di Avezzano”.
Altro argomento discusso è quello relativo alla sicurezza in città. “Avete visto qualche campo rom durante il periodo in cui ero assessore?”. Sul suo futuro politico, però, non si sbilancia, anche se non chiude totalmente la porta. “Non mi tiro indietro di fronte al dovere. Sto valutando e sto riflettendo. Se c’è impegno per la città, con una dirigenza politica seria, anche io potrei scendere in campo”.