L’Aquila. Si torna a parlare del caos caccia in Abruzzo e del nuovo parere dell’Ispra che ha bocciato il calendario proposto dall’ufficio caccia della Regione.
“L’Ispra ha tenuto a sottolineare che questo nuovo parere si riferisce solo alla parte di “testo nero” della proposta pervenuta”, si legge in una nota a firma della onlus Salviamo l’orso, “mentre ha ignorato le “opzioni multicolor” con cui Imprudente e soci offrivano delle alternative meno restrittive, insomma quasi un calendario a ‘la carte'”.
“Crolla cosi miseramente il comico tentativo del nostro eroe di aggirare la prima sentenza del Tar che ha sospeso l’apertura della stagione venatoria in Abruzzo”, tuona la onlus, “lapidario inoltre il commento dell’Ispra al tentativo di Imprudente e compari di vanificare l’istituzione dell’Area Contigua abruzzese , che afferma che nei territori che fanno parte dell’area contigua del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise istituita a luglio 2018, possono andare a caccia solo i residenti in base ad una precisa ed inequivocabile norma nazionale, la legge quadro sulle aree protette.”
“Ma le ATC e le associazioni venatorie cosa aspettano a chiedere le dimissioni dell’assessore ed una completa riorganizzazione degli uffici regionali responsabili di un tale pasticcio?”, sottolinea l’associazione, “Imprudente e l’Ufficio parchi e riserve della Regione Abruzzo continuano ad ignorare le richieste di Sindaci e comunità che chiedono impegno ed un aiuto nella risoluzione dei problemi creati dalla fauna selvatica. Molte le parole profuse in libertà da Imprudente sugli organi di stampa regionali, ma nessun provvedimento concreto, nemmeno il più semplice vale a dire un modesto finanziamento alle associazioni che sul campo lavorano in favore delle popolazioni abruzzesi”.
“Da Luco ad Ortucchio”, precisa l’associazione, “da Trasacco a Pettorano ad Anversa ed ora nelle frazioni di Gioia dei Marsi gli unici al fianco dei cittadini, considerati di seconda categoria da Imprudente e dai suoi collaboratori, sono le associazioni che fanno con mezzi propri quello che spetterebbe fare ad una Regione disastrata ed in completa confusione. Recinti elettrificati, porte blindate, rimborso dei danni, tutto cio è oggi a carico di noi privati nonostante questo sia un preciso dovere della Regione Abruzzo”.
“È ovvio che la salvaguardia di una specie protetta come l’orso marsicano non possa pesare solo sulle spalle delle comunità dell’Abruzzo interno”, prosegue Stefano Orlandini della Salviamo l’Orso Onlus, “ma Imprudente ed i suoi uffici sono stati capaci di cancellare tutti i piccoli passi avanti ed i provvedimenti che faticosamente erano stati implementati dalla precedente giunta regionale, alla faccia dell’attenzione che Imprudente ed il suo partito avevano annunciato per i territori dell’Abruzzo interno”.
“Insomma prima la caccia e poi la salvaguardia dell’orso e del nostro patrimonio naturale sono lo specchio del fallimento fragoroso di Imprudente e della Regione”, conclude l’associazione, “ma se n’è accorto il Governatore Marsilio o a Roma non gli arrivano queste notizie?”.