Sante Marie. “Non ci sarà nessuna chiusura per il canile rifugio di Sante Marie, che era e resta uno dei tre canili della Marsica, insieme a quello di Lecce nei Marsi e Collelongo”. Lo afferma il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia. “È bene chiarire – aggiunge Verrecchia- che, dei tre, solo quello di Sante Marie ha anche il cosiddetto canile sanitario, dove il cane randagio, una volta catturato e prima di essere portato al canile rifugio, può effettuare la prevista profilassi”.
“La legge regionale 47/2013 stabilisce infatti che tali cani, su richiesta del sindaco competente per territorio, vengano portati dal servizio di cattura della ASL al canile sanitario. Nel canile sanitario” – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia- “vengono effettuate le attività anagrafiche (applicazione del microchip) e sanitarie (sterilizzazione e trattamenti antiparassitari e vaccinazione). Le suddette attività, che si svolgono nel canile sanitario, hanno una durata compresa tra i 10 e 15 gg, quindi i cani vengono riportati, senza nessun onere aggiuntivo per i comuni, nei canili rifugio di competenza comunale. Nel caso di specie a Sante Marie”.
“Cosa accadrà ora di così sconvolgente e inaccettabile? Che le operazioni sanitarie”, prosegue Verrecchia,
“verranno effettuate nella struttura professionale di proprietà della Asl, forte di una casistica rilevante in grado di offrire maggiore sicurezza e tutela agli animali. Il tutto a spese della Asl. Solo dopo il cane verrà portato al canile rifugio: a Sante Marie oppure a Lecce nei Marsi o Collelongo, a seconda della convenzione con il Comune dove è stato preso il cane. Pertanto il canile di Sante Marie non verrà assolutamente chiuso ma continuerà a svolgere la sua attività di canile rifugio, esattamente come gli altri due e aumenterà addirittura anche il numero di posti disponibili, in quanto si saranno liberati i 50 posti attualmente convenzionati con la ASL”.
“Erano più di dieci anni che la gestione sanitaria in convenzione con la Asl andava avanti a colpi di proroghe senza alcuna gara pubblica della ex Comunità Montana commissariata e proprio per questo ancora più in grado di fare una gara pubblica per una nuova gestione. È dunque giusto”, aggiunge Verrecchia, “che ora la neonata Unione dei Comuni e la giunta da poco insediata prenda di petto e con decisione una situazione nebulosa ed incancrenita ed inverta la rotta provvedendo a redigere la gara e ad espletarla”.
“Bene ha fatto la Asl a ristabilire ruoli e competenze giuridiche idonee, lo ripetiamo, per la tutela degli stessi animali, che hanno il diritto di essere seguiti da una struttura sanitaria dedicata. “All’Unione dei Comuni proprietaria del canile spetta infatti la sola competenza di canile rifugio che non verrà affatto chiuso, alla Asl quella sanitaria che tra l’altro nell’ultima missiva inviata all’Unione dei Comuni ha comunque aperto a futuri rapporti di collaborazione con la stessa Unione”, conclude Verrecchia.