Sante Marie. “Come annunciato nei giorni scorsi, ho portato la questione della chiusura del canile sanitario di Sante Marie all’attenzione della conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale. Non c’è un solo motivo valido per cui debba essere spostato all’Aquila, privando così la Marsica di un servizio efficiente ed efficace, che da anni lavora e dialoga con le associazioni animaliste del territorio e con i tanti volontari che, quotidianamente, si spendono per la lotta al randagismo e sono dediti alle attività di adozione dei tanti cani presenti nella struttura.
Assieme alle componenti del Coordinamento Associazioni Volontari Abruzzesi Animali e Ambiente (CAVAA) abbiamo illustrato nel dettaglio l’illogicità di una decisione di questo genere che appare fondata più su ragioni politiche che sanitarie. Prima di questa decisione scellerata l’intera provincia dell’Aquila poteva contare su un servizio veterinario di cento posti per i cani accalappiati mentre oggi sono solamente cinquanta. Un dimezzamento che arrecherà un grave danno alla lotta al randagismo e anche alle casse della Asl1, quindi dei cittadini, gravata di spese che possono tranquillamente essere evitate con scelte di buon senso e buona politica”.
Lo afferma Giorgio Fedele, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
“Il canile dell’Aquila si troverà così oberato di lavoro dovendo soddisfare le necessità di due presidi, mentre quello di Sante Marie, che bene ha lavorato dal giorno della sua apertura, resterà con compiti e mezzi limitati: come spiegano dalle Associazioni, i cani accalappiati oggi rimangono ospiti nel sanitario per la metà del tempo e vengono velocemente inviati nei canili definitivi, senza scheda di adottabilità, senza completare la prassi vaccinale, a danno delle procedure di adozione, ridotte se non annullate, a danno dell’ animale che viene esposto, non essendo immunizzato, a rischi di infezione virale e contagi, a danno della comunità e dei Comuni, che vedranno aumentare i costi delle rette dei canili nei quali sono destinati. Nel corso della manifestazione ‘Giù le mani dai MarsiCANI’ ho dato la mia parola che avrei portato il caso in Consiglio e tanto è stato, ma di certo non mi fermo qui e sono intenzionato ad andare fino in fondo anche con l’aiuto delle Associazioni con cui oggi abbiamo tracciato la strada da seguire. La Marsica non può perdere un altro servizio”.