Tagliacozzo. Una scena tenera, toccante e profondamente triste per chiunque abbia un minimo di sensibilità. In via delle Macchie, nella strada che collega Tagliacozzo alla frazione di Villa San Sebastiano, un cane pastore abruzzese veglia da circa due giorni, sul cadavere di un cucciolo di agnello. Giorno e notte, caldo e freddo. Dallo stato del corpo dell’agnellino, simbolo dell’innocenza, si può notare una chiara depressione nel ventre, tanto da far presupporre ad un investimento come causa del decesso. Anche qualche ragazzo della cittadina, passando per strada, ha catturato la raccapricciante immagine in una foto, postandola su facebook e subito è scattata l’ormai classica emotività populista da social.
Tra i commenti, c’è però chi ha rivendicato il sentimentalismo per gli animali, come frutto di una sensibilità da coltivare quotidianamente, ché se la foto avesse raffigurato l’agnellino morto, ma cotto al forno e contornato da patate, la reazione sarebbe stata differente. D’altra parte, sorge un piccolo giallo, che non si evince dalle immagini. Sull’altro lato della strada, infatti, una strana busta di carta contiene un altro cadavere di agnello all’interno. Lì vicino, anche una busta di plastica contenente delle ossa. In questo caso, sembra quasi evidente il segno lasciato dalla mano umana, mentre meno evidenti sono i motivi dell’abbandono per strada e soprattutto il perché di una violenza così forte, visibile a tutti. @RaffaeleCastiglioneMorelli