Avezzano. Canali e terreni del Fucino deturpati dai rifiuti, Confagricoltura chiede al Comune di Avezzano bonifiche delle aree invase dal pattume smaltito illegalmente e più controlli del territorio delle forze dell’ordine. “Il fenomeno delle micro-discariche abusive, in forte crescita, segno di scarso senso civico di una parte dei cittadini”, afferma il Giuseppe Scipioni Vice Presidente di Confagricoltura, “rischia di diventare una vera e propria piaga sociale. Non può essere tollerato perché ne va di mezzo l’attività agricola visto che il pattume finisce nei campi coltivati e dentro i canali di bonifica del Fucino. L’amministrazione comunale corra ai ripari prima che sia troppo tardi”. Il passaggio alla raccolta differenziata porta a porta, in vigore da alcuni mesi, infatti, nonostante i controlli a tappeto della Polizia locale, sta trasformando pezzi di territorio in vere e proprie discariche. Scipioni lancia anche una proposta al Comune per tamponare la situazione: l’Ente faccia realizzare dalla società che gestisce il servizio di raccolta porta a porta delle isole ecologiche in aree pubbliche controllate “dove”, suggerisce il Vice Presidente di Confagricoltura, “chi non può lasciare i contenitori di raccolta nei giorni stabiliti può conferire il pattume differenziato negli appositi cassonetti dove la società potrebbe ritirarlo secondo la tabella di marcia. Occorre garantire poi un servizio efficace anche a favore delle numerose case sparse occupate dalle famiglie dei lavoratori agricoli.” Confagricoltura mette sul tavolo di discussione anche un altro problema che si trascina da anni: quello dello smaltimento degli scarti di cartongesso che deve essere regolamentato dall’Amministrazione regionale. “Purtroppo”, conclude Fabrizi, direttore di Confagricoltura “questo fenomeno, che alimenta quello dello smaltimento abusivo dei rifiuti, non trova le risposte attese dalla Regione e dalla provincia, creando non pochi disagi per i cittadini, ma soprattutto per le aziende che non possono smaltire correttamente questi scarti di cantiere”. Qualche pratica presentata anni fa da aziende che vorrebbero operare nel rispetto delle norme, infatti, attende l’ok in qualche cassetto