Avezzano. Si è conclusa con successo di pubblico la sesta edizione del Cammino dell’Accoglienza. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Cammino dell’Accoglienza e dal CAI “Valle Roveto”, in collaborazione con il CAI di “Avezzano”, l’ANPI Marsica, l’Associazione Culturale “Il Liri”, la DMC Marsica ,La croce verde valleroveto,La croce Blu e la protezione civile di Avezzano e numerose Associazioni del territorio.
Il “Cammino” ha visto il coinvolgimento di 9 comuni (Avezzano, Balsorano, Canistro, Capistrello, Civita, Civitella, Luco dei Marsi, Morino; S. Vincenzo), che hanno aderito negli scorsi anni attraverso delibere consiliari o di giunta e di tutte le scuole della Marsica, che hanno costituito la rete “Scuole in Cammino”. Importante il contributo solidale della Fondazione Carispaq e del Settore Politico-Sociale di Coop Centro Italia di Avezzano.
L’itinerario escursionistico si è sviluppato in 3 giorni di marcia, 31 maggio 1 e 2 giugno 2019, articolati in 3 tappe: Balsorano – Civita D’Antino, “Il Cammino degli Ulivi e degli Eremi”; Grancia – Canistro Superiore, “Il Cammino delle Acque e dei Castagni”; Pescocanale – Uscita dei Cunicoli di Claudio a Capistrello – Valico di Pietraquaria, “Il Cammino dell’Emissario”-
Il Cammino ha preso avvio la mattina di venerdì 31 maggio da Balsorano Vecchio, nei pressi dello splendido castello medioevale, simbolo e sentinella della Valle Roveto. Dopo la foto di rito circa 150 escursionisti, per la maggior parte giovani studenti dell’Istituto comprensivo di San Vincenzo e Balsorano, del Liceo Classico e dell’Istituto Agrario di Avezzano, si sono messi in marcia verso nord, seguendo la panoramica pedemontana che sovrasta la parte bassa della Valle Roveto. Dopo aver traversato i centri urbani di San Giovanni V.R. Sup. – sosta nei pressi della splendida chiesa di San Diodato – e San Vincenzo Vecchio, gli escursionisti hanno visitato l’eremo della Madonna del Romitorio, uno dei tanti luoghi di culto rovetani.
Da qui, seguendo uno splendido e panoramico sentiero, il corteo è giunto a Morrea. Nell’incantevole borgo rovetano, dopo i saluti del vice-sindaco Marcello Blasetti, il prof. Francesco Letta, a nome dell’Anpi Marsica, ha ricordato il valore e l’importanza della Resistenza, il sacrificio del partigiano Giuseppe Testa e l’azione di Don Savino Orsini. A Morrea, dove trovarono rifugio numerosi prigionieri alleati – oltre 5.000 -, gli escursionisti hanno gustato l’ottimo pranzo preparato dalle Pro-Loco del Comune di San Vincenzo V.R. ottimamente coordinate dall’Amministrazione comunale nella persona di Carlo Rossi. Non poteva mancare il pane abbrustolito innaffiato con il famoso olio “la Monicella”. Da Morrea, sempre seguendo la pedemontana che coincide con l’antico tracciato stradale Romano che collegava Sora alla Marsica, il Cammino è giunto a Civita D’Antino, antico municipio Romano, patria di adozione di numerosi pittori scandinavi. Qui la locale Pro-Loco ha accolto gli affaticati escursionisti, dopo ben 16 km di marcia, con pizza e bibite.
La mattina del secondo giorno circa 70 escursionisti, per la maggior parte studenti dell’Istituto comprensivo di Civitella Roveto, partendo da Grancia si sono arrampicati sulle boscose montagne attigue a Zompo Lo Schioppo, la cascata naturale più e alta dell’Italia centro-meridionale e verso le 13, dopo circa 11 km di cammino, sono arrivati al borgo di Meta. Dopo l’intervento della professoressa Adriana De Blasis in ricordo dei fratelli Mario e Bruno Durante, partigiani, barbaramente torturati e uccisi dai nazisti, gli escursionisti hanno degustato il pranzo offerto dalla locale Pro-Loco. Verso le 15 il corteo si è messo in marcia percorrendo un sentiero che traversa le pendici del maestoso Viglio – la vetta più alta degli Ernici – e che conduce al romantico e lussureggiante “Parco Sponga” di Canistro. L’arrivo della pioggia ha impedito agli escursionisti di rilassarsi sugli splendidi prati che circondano i due laghetti. La seconda giornata si è terminata nell’incantevole borgo di Canistro Superiore. Presso l’ex scuola elementare del paese, tra maestosi castagneti, l’Associazione Anziani di Canistro Superiore ha offerto agli escursionisti una succulenta cena, ottimamente preparata dal simpatico cuoco Piero Mariani. La serata si è conclusa con musica e canti.
Il terzo giorno il Cammino è partito dall’affascinante borgo medioevale di Pescocanale, la porta della Valle Roveto. Dalla piazza del piccolo paese più di 150 escursionisti, quasi tutti giovanissimi provenienti dalle scuole di Capistrello e dagli istituti comprensivi “Collodi-Marini”, “Fermi” e “Corradini” di Avezzano, sono scesi verso la stazione ferroviaria, e traversato il ponte sul Liri, sono giunti allo sbocco dell’Emissario di Claudio, accolti da bellissime ragazze in costume e dai fisarmonicisti del Coro Agorà di Capistrello. I volontari dell’associazione di Capistrello “Amici dell’Emissario” hanno illustrato agli escursionisti la storia dell’origine dell’Emissario. L’associazione, guidata dalla Prof.ssa Pina Di Domenico, ha offerto i “classici lupini”, elemento tipico che un tempo le donne di Capistrello vendevano in tutta la Marsica. Subito dopo gli escursionisti sono confluiti nella Piazza del Municipio di Capistrello. Da qui, con il sindaco Ciciotti, si è diramato il lungo il corteo di circa 250 persone, verso il Monumento dei 33 dei Martiri di Capistrello. Qui si è svolta un’emozionante cerimonia commemorativa. Dopo un doveroso minuto di raccoglimento per ricordare il compianto Antonio Rosini, una degli ideatori del Cammino dell’Accoglienza, il primo cittadino di Capistrello ha salutato gli escursionisti e il Prof. Francesco Gizzi, Dirigente del Liceo Scientifico di Avezzano, a nome dell’Anpi Marsica, ha tenuto un interessante discorso. Gizzi, dopo aver sottolineato il valore dell’accoglienza e celebrato il 2 giugno, Festa della Repubblica, ha ripercorso la storia dell’eccidio di Capistrello leggendo uno scritto degli anni ’50 di Antonio Rosini. Alla cerimonio ha partecipato il gruppo Alpini di Capistrello e il maresciallo della locale caserma Corrado Di Gregorio.
Dopo la manifestazione gli escursionisti si sono rimessi in Cammino percorrendo un bel sentiero che sovrasta i verdissimi Piani Palentini. Il pranzo, a base di pasta e fagioli, è stato offerto dall’associazione Cammino dell’Accoglienza, in collaborazione con la struttura zootecnica Primiana Bisegna, ubicata in Valle Fredda, dove gli escursionisti hanno ammirato all’opera i formidabili tosatori di pecore neozelandesi.
Al termine del pranzo gli escursionisti hanno risalito il Monte Salviano e nel tardo pomeriggio sono giunti al Valico, termine del Cammino, dove l’Assessore del Comune di Avezzano, Emilio Cipollone, ha saluto con calore i partecipanti ai tre giorni di marcia, ribadendo l’impegno del comune di Avezzano per il Cammino dell’Accoglienza. La numerosa partecipazione degli studenti, secondo l’assessore, costituisce sicuramente l’aspetto più rilevante della manifestazione. Gli studenti hanno vivacizzato e reso ancora più piacevole il trekking.
Al Cammino ha partecipato una delegazione del CAI di Cesena, guidata dal Presidente, prof.ssa Pasqua Presepi. Gli amici romagnoli hanno molto apprezzato la manifestazione e sono rimasti affascinati dal calore con cui sono stati accolti in tutti i centri attraversati dal Cammino.
Il trasporto degli escursionisti è stato assicurato da un servizio di pullman messo a disposizione degli organizzatori che, dopo qualche giorno di meritato riposo, si metteranno al lavoro per organizzare la 7^ edizione, dopo aver complimentato gli studenti del Liceo Classico di Avezzano che hanno fatto un lavoro sul cibo locale dedicato ai tre giorni di marcia.
Il Cammino, come di consueto, è stato occasione per ricordare l’eroismo dei singoli e l’altruismo delle “accoglienti” popolazioni marsicane durante il periodo bellico e per far conoscere le bellezze naturalistiche e storico-culturali del nostro territorio. L’auspicio degli organizzatori è che tra qualche anno i giovani che hanno vissuto quest’esperienza siano in grado di valorizzare i tanti temi costitutivi del Cammino dell’Accoglienza.
Arrivederci allora alla primavera del 2020, magari con un po’ più di sole, comparso nell’edizione del 2019 soltanto l’ultimo giorno. E’ vero però che la pioggia, anche se un po’ fastidiosa, ha reso ancora più intenso il verde dei boschi e delle praterie rovetane e marsicane, un pezzo del “Cuore Verde d’Europa”, il nostro Abruzzo.