Avezzano. Al Cam si volta pagina. O almeno ci si prova, con vecchi e nuovi insieme per tentare di risollevare le sorti dell’ente, uno dei più indebitati di tutta la Regione. La quarta seduta per il comitato di gestione e quello di garanzia ha portato all’elezione del nuovo presidente della gestione e dei componenti dell’organo di sorveglianza e del revisore. A guidare il Cam sarà il consigliere comunale di Avezzano, Lorenzo De Cesare, ex assessore al bilancio nella scorsa legislatura. Laureato in Economia e Commercio all’Università “La Sapienza” di Roma, ha iniziato la sua attività lavorativa svolgendo dal 1996 la professione di dottore commercialista e revisore contabile. Ha ricoperto importanti incarichi negli enti e istituzioni locali come revisore dei conti, presidente del collegio sindacale Asl, che gli hanno consentito di maturare una grossa esperienza in campo amministrativo. De Cesare, da
sempre orientato al centrodestra, alle ultime elezioni, con la sua lista, al ballottaggio aveva appoggiato il sindaco Gianni Di Pangrazio, di centrosinistra. De Cesare è riuscito quindi a mettere d’accordo diverse anime nel panorama politico, anche se potrebbe rappresentare il Comune di Avezzano. Una figura, inoltre, anche tecnica.
Eletti anche i componenti dell’organo di sorveglianza che sono nuovi per metà vista la presenza di due componenti dell’ex Cda. Il presidente sarà Antonino Lusi, sindaco di centrosinistra di Capistrello. Tra gli altri componenti l’attuale responsabile tecnico del Cam, Giuseppe Venturini, ma anche i componenti del Cda uscenti, Gianfranco Tedeschi (ex presidente di centrosinistra) e Pasqualino De Cristofano (ex membro del Cda di centrodestra), Flavio De Luca e Bruno Ranati. Il revisore sarà il vicesindaco di Avezzano Ferdinando Boccia. Revisione contabile Fabio Coglitore. I partiti, alla fine, sono riusciti a trovare la quadra. Ora i nuovi responsabili del Cam, dovranno dare una svolta a un carrozzone che per anni ha dimostrato problemi a livello della struttura di gestione, dell’organizzazione tecnica e di quella politica, accumulando un debito compreso tra i 51 e i 54 milioni di euro.