Avezzano. Dopo un’estate di carenze idriche e perdite e un autunno iniziato con il problema depuratori al Cam è tempo di bilanci. I conti, seppur in rosso, vanno fatti e l’opera di risanamento tanto acclamata dalle forze politiche deve arrivare altrimenti il Consorzio acquedottistico marsicano non va avanti e la situazione rischia di precipitare. Nel primo semestre 2013 il Cam è stato scenario di lotte e conflitti interni che hanno poi creato disagi ai lavoratori e alle ditte che avevano effettuato interventi per il Consorzio. Il concordato che doveva risollevare le sorti dell’ente non è stato approvato e la palla è tornata di nuovo a centro campo. Il Partito democratico in una nota diffusa qualche giorno fa ha comunicato la decisione unanime di votare il bilancio e partire con l’opera di risanamento. Ma non tutti la pensano così. Il centrodestra, spaccato nei mesi passati in due fronde, potrebbe ricompattarsi e scegliere la strada meno dolorosa. Il socio maggioritario, il Comune di Avezzano, non ha ancora preso posizione in merito e ciò potrebbe anche rallentare la nuova vita del Cam tra tagli e “toppe” ai debiti accumulati. Mentre i riflettori dell’opinione pubblica si spostano sull’acqua dei depuratori inquinata da salmonella e colibatteri, la situazione al Cam resta appesa e i problemi a Caruscino aumentano giorno dopo giorno.