Carsoli. Si è svolta, presso Il centro sportivo “Le Sequoie” a Carsoli, la seconda edizione del “calciosociale”. L’evento, organizzato dalla comunità passaggi, con la partecipazione del direttore Antonello Angelini e coordinata dal responsabile Salvatore Costantino e Massimo Scarabattoli, ha visto una grande partecipazione di pubblico di tutta la Piana del Cavaliere. Sono intervenuti per il comune di Carsoli l’assessore Alessandra Testa; in rappresentanza del comune di Oricola l’assessore Steven D’Agostino ed infine, delegato dal comune di Pereto, Bruno Conti (dell’associazione GUGU di Pereto). Inoltre erano presenti l’assessore alle politiche sociali della provincia dell’Aquila Luigi D’Eramo, il responsabile del DSM di Avezzano Angelo Gallese e il fondatore del calciosociale Massimo Vallati. In particolare l’intervento di quest’ultimo è stato molto significativo. Le sue parole sono state molto toccanti ma soprattutto, hanno posto l’attenzione sull’importanza e l’impatto che iniziative come il calciosociale hanno sul territorio che le ospita. A tal proposito ha ricordato come il nuovo sindaco di Roma, Marino, ha voluto presente, nel suo discorso di insediamento al comune di Roma, i rappresentanti dell’associazione del calciosociale. “Questa è una realtà presente a livello nazionale, sostiene Massimo Vallati, e la comunità passaggi ha fatto in modo che lo sia anche nel territorio di Carsoli. Molto lavoro si è fatto, ma molto se ne dovrà ancore fare. Con tutte le nostre forze, dobbiamo appellarci alle istituzioni dove, c’è una grossa mancanza a livello di servizi sociali e realtà, come quella del calciosociale, sicuramente, sopperiscono a tali mancanze. Il calcio, per sua natura, è sinonimo di aggregazione e spinge chi lo pratica, verso un sano stile di vita. Questo aiuta i ragazzi a togliersi dalle strade e a non cadere in comportamenti devianti. Questa è la funzione principale del caciosociale con le sue regole speciali dove, tutti sono uguali nella propria diversità, dove, non c’è competizione ma aggregazione e ancor di più integrazione. Di conseguenza, conclude Vallati, le istituzioni devono aiutarci a supportare tali iniziative”. Il tema più evidente di tutta la giornata è stato quello dell’integrazione; di grande effetto, sono state le testimonianze di alcune persone che da qualche tempo frequentano il calciosociale. In particolare, due genitori hanno raccontato la loro esperienza in relazione alla partecipazione dei loro figli ancora preadolescenti e come questa esperienza, per la possibilità di incontro e confronto tra le diverse generazioni presenti, renda maggiore l’identificazione e il rispecchiamento. Da tutto ciò, si evince, un fattore comune come quello dell’accoglienza. Tutti i partecipanti si sentono ogni volta accolti e coinvolti tanto che si fanno promotori in prima persona partecipando attivamente alla preparazione dell’evento.
“Nel torneo, afferma Salvatore Costantino uno dei responsabili, erano presenti più di ottanta giocatori appartenenti e diverse associazioni tra le quali: l’associazione spazi immensi di Roma, l’associazione dei familiari cosma di Pescara, l’associazione “ ricostruire insieme” dell’Aquila che ha portato dieci ragazzi sbarcati da qualche giorno a Lampedusa provenienti da diversi paesi dell’Africa i quali, pur non conoscendo la nostra lingua, sapevano giocare benissimo a calcio, persone del posto e ragazzi del centro diurno del csm di Avezzano. Come nella migliore tradizione del calciosociale, conclude Salvatore Costantino, tutti hanno avuto l’opportunità di giocare. Uomini e donne, dai più grandi ai più piccini. Alla fine della manifestazione, sono state consegnate alcune targhe; i premi del calciosociale sono premi speciali che non vanno ai più bravi bensì, vengono premiate la cooperazione, la capacità di mettersi al servizio della squadra, il premio della gentilezza e dell’accoglienza . Di conseguenza, non ci sono ne vinti ne vincitori. Il vero protagonista è e rimane : “lo stare semplicemente insieme…”. Massimo Mazzetti