L’Aquila. L’Assessorato alla Caccia della Regione Abruzzo intende dotarsi di uno strumento di comunicazione e condivisione delle informazioni legate a vari livelli di gestione della fauna, nell’ottica di ricercare la massima sinergia tra i diversi Enti interessati alla tematica. La societa’, incaricata dalla Direzione di sviluppare un progetto specifico, ha predisposto un programma funzionante via web in grado di gestire dati di qualsiasi tipo (alfanumerici e geografici) dai server remoti impiegati in modo specifico alla gestione e sicurezza dei dati (web-gis). I seminari, finalizzati alla formazione/informazione dei componenti degli ambiti territoriali di caccia della regione, sono stati tenuti dal biologo Franco Recchia dell’Ufficio regionale alla caccia. Le conferenze ad Avezzano, Sulmona, L’Aquila e Teramo sono servite proprio a rimarcare il passaggio da una forma di caccia consumistica ad una forma di caccia sostenibile, basata sul concetto di capitale-interesse (prelevo l’interesse lasciando il capitale). Quindi non solo ripopolamenti ma anche gestione delle popolazioni di animali selvatici presenti sul territorio. ”Sono diverse – precisa l’assessore Mauro Febbo – le iniziative finalizzate ad una corretta gestione tecnico scientifica della caccia. Compresi l’attivazione dell’Osservatorio faunistico regionale, la stesura del nuovo Piano faunistico e venatorio regionale affidato all’Ispra ed un costruttivo rapporto con tutti i soggetti coinvolti nella gestione della fauna selvatica (Ministero dell’Ambiente, Ispra, Parchi, Province, Atc, Associazioni venatorie, Ittiche e Ambientaliste, ecc)”. Per Febbo ”una corretta gestione della fauna mai svolta fino ad oggi fuori dalle aree protette permettera’, tra l’altro, un notevole risparmio di spesa da parte dell’Ente, in quanto nella Regione Abruzzo, si stima una spesa di circa tre milioni di euro annui per rimborso danni alle colture agricole e ad animali domestici da parte della fauna selvatica”.