L’Aquila. Il Wwf è appena venuto a conoscenza di alcune dichiarazioni dell’assessore Febbo che, sulla questione della caccia al Cervo e al Capriolo, afferma “che gli uffici competenti stanno valutando la possibilità di un’eventuale segnalazione alla Procura della Repubblica” per denunciare quello che sarebbe un complotto organizzato da una “cabina di regia” che vorrebbe screditare l’assessorato. Il Wwf invita caldamente l’Assessore e i suoi uffici ad andare realmente in Procura auspicando che portino con loro le sentenze del TAR Abruzzo e della Corte Costituzionale che negli ultimi anni hanno sonoramente bocciato la gestione venatoria dell’Assessore, della Giunta regionale e della regione. Così sarà più semplice per il giudice farsi un’idea dello stato della caccia in Abruzzo. Il Wwf certo non si fa intimidire da tali affermazioni e si chiede se il Governatore Chiodi e gli altri membri della Giunta condividono i toni, i contenuti e i metodi di confronto usati dall’Assessore Febbo nella sua nota.
E’ evidente il tentativo di buttarla “in rissa” per far perdere di vista i reali contenuti della Delibera di Giunta Regionale che l’Assessore non riesce a rivendicare pubblicamente. Febbo sostiene, tra l’altro, che l’attività di gestione da lui promossa consisterebbe principalmente “nella rilevazione della distribuzione della popolazione e nei censimenti”. Visto che le parole scritte negli atti ufficiali sono spesso più chiare delle parole dettate ai giornali anche da autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, pensiamo sia utile proporre un semplice estratto del provvedimento da cui si evince chiaramente che Febbo vuol far sparare a cervi e caprioli anche nelle aree protette con semplice autorizzazione delle province, il tutto entro il 31/12/2013. Per carità, sempre dopo i censimenti…Il WWF si opporrà a questa mattanza.