Avezzano. Un Catello Orsini gremito di giovani studenti riuniti per dire insieme di no al bullismo e al più recente fenomeno del cyberbullismo, nato e diffusosi a seguito dell’utilizzo di strumenti telematici. La manifestazione di questa mattina, che ha visto interessati alunni di scuole medie e superiori, è stata organizzata dall’Istituto Istruzione Superiore “G. Galilei” per contrastare avvenimenti negativi che si insidiano ormai da tempo nel vivere quotidiano. Nato negli anni ’70 nei paesi scandinavi il bullismo si è poi diffuso in tutto il mondo arrivando fino ai giorni nostri in cui continua a rappresentare uno dei principali antagonisti nella vita di numerosi ragazzi. Al fine di diffondere la cultura del rispetto per il prossimo, la mattinata si è presentata sotto forma di un vero e proprio percorso di formazione e, soprattutto, di informazione munendosi di un team di esperti ad hoc.
“Queste tematiche purtroppo ci colpiscono quotidianamente”, ha dichiarato il dirigente scolastico dell’Istituto, Corrado Dell’Olio, “la scuola ha una grande responsabilità rispetto a queste problematiche. A seguito della nuova legge 71 emanata dal Parlamento contro il cyberbullismo, abbiamo ricevuto nuovi poteri di intervento e nuovi compiti. Agiremo e informeremo tempestivamente ogni qual volta sia necessario”. Intervento enunciato anche dall’ufficio scolastico regionale, nella persona della dottoressa Ada D’Alessandro: “Parliamo di un argomento molto caldo. A breve arriveranno nelle scuole dei decaloghi che hanno lo scopo di contrastare il cyberbullismo e anche il mondo delle bufale. Dobbiamo saper navigare consapevolmente nella rete in modo da non finirvi intrappolati”. Una valida testimonianza è stata poi raccontata ai ragazzi dall’assessore alle politiche sociali del Comune di Avezzano, Angela Salvatore, che ha rivelato di essere stata vittima di episodi di bullismo: “Il bullismo non è solo fisico ma anche psicologico. Le parole possono fare davvero male ma consiglio a tutti i ragazzi di cercare di andare avanti, come io stessa ho fatto, sfoggiando un sorriso smagliante e contando sul supporto della propria famiglia”. “Circondatevi di pratiche belle perché sono le più coinvolgenti e contagiose” è questo, invece, il messaggio che ha voluto lanciare agli studenti il consigliere Pierluigi Di Stefano. La vittima di bullismo quindi come deve agire? Utili direttive sono state fornite dalla polizia postale che ha proposto un quadro generale sulle norme di comportamento da dover applicare e sulla distorsione della realtà nell’ambiente digitale, ricordando che il bullismo e il cyberbullismo corrispondono a veri e propri reati contro la persona. Il poliziotto Attilio Santella ha spiegato che il fenomeno del cyberbullismo ha avuto una larga diffusione a causa della facilità d’uso dei dispositivi, dell’apparente anonimato, del basso rischio di essere scoperti se si agisce dietro lo schermo di un telefonino o di un computer e, infine, della non percezione della vittima. E’ fondamentale, quindi, parlare e confrontarsi con i propri genitori a casa e anche a scuola. Ciò vale allo stesso modo per il bullo, il quale, è il primo ad aver bisogno di aiuto.
Altri interventi hanno animato la manifestazione come quello della psicologa Laura Renzi che ha parlato di sensibilizzazione e prevenzione dando spiegazioni circa le modalità di intervento. L’avvocato Virginia Bonavolontà ha successivamente esposto le sue idee sul tema della scuola in cammino verso la carta sbullata. “Vinci con la tua forza” è, invece, il nome del video realizzato dalla classe 5A AFM, a cura del professor Sandro Tuzi, attraverso il quale si è cercato di dare ai ragazzi non delle risposte ma il metodo giusto per formulare e riflettere sulle giuste domande: che rapporto c’è tra finzione e realtà? Perché utilizzare la finzione per riprodurre la realtà? Perché si parla ancora di bullismo dopo tutti questi anni? Bullismo e cyberbullismo sono concetti oramai acquisiti da grandi e piccoli, ciò che ha bisogno di avere ancora ampia diffusione è l’idea che denunciando e agendo insieme si può fare la differenza. Giorgia D’Ascanio