Trasacco. Il monumento in ricordo della strage dei “Tre portoni” non è stato eliminato ma solo rotto durante i lavori per il rifacimento della piazza. A spiegarlo è stato il sindaco Gino Fosca, secondo il quale “si è approfittato di un incidente causato durante i lavori per farne una questione ideologica che non ha alcuna fondatezza. Mentre stavano eseguendo i lavori il monumento è stato urtato ed essendo di cemento e si è frantumato. Tutto ciò non significa che l’obiettivo cancellare quella storia e rinunciare alla stele. Il ricordo di quel sacrificio non sta nelle pareti di cemento e nelle corone d’alloro, sta nella memoria delle generazioni presenti e future. E questa memoria non si cancella se le pareti di un monumento cambiano fisionomia. Preso in piazza ci sarà di nuovo un’opera in ricordo della “Strage dei Tre Portoni”. Io rispetto il sacrificio dei partigiani, ammiro la fatica di chi ha combattuto e di chi ha perso la vita per la libertà. So bene”, ha aggiunto, “quali sono i valori della democrazia. Per questo sostengo che la strumentalizzazione ideologica è sempre fine a se stessa”. Nel frattempo l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia della Marsica, ha esprisso la più viva protesta per la rimozione, da una Piazza del comune di Trasacco, del Monumento alla vittime della ferocia Nazista che in quel Paese tolte barbaramente la vita a Pasquale Apone, Santino Sauro, Giuseppe Lucarelli, Luigi Illari e Domenico Paponetti. L’Anpi Maricana ha chiesto un incontro urgente al sindaco di Trasacco e ai Gruppi Consiliari di opposizione per il ripristino del monumento, che testimoni e onori il sacrificio di chi ha dato la vita per una Italia libera e democratica.