Avezzano. Non si placa la polemica sulle dichiarazioni del Movimento cinque stelle contenute in un video girato al termine di una serata di autofinanziamento. Sotto accusa il consigliere regionale del movimento Pietro Smargiassi di Vasto che ha sferrato un attacco al presidente del consiglio regionale Peppe Di Pangrazio e ai candidati alla carica di consigliere in corsa per la conquista del palazzo di città.
“Voi vi dovete far perdonare, voi avete una colpa grave”, ha affermato Smargiassi, “questo popolo, questa città: voi siete quelli che hanno eletto Peppe Di Pangrazio, non ve lo perdoneremo mai. Soltanto votando Francesco Eligi e facendolo votare la coscienza vi verrà lavata altrimenti sarà macchiata per sempre, ricordatelo”. E ancora “Tra due anni”, ha aggiunto, “la Regione la prendiamo in mano noi e gente come Peppe Di Pangrazio la rimandiamo a coltivare le patate ad Avezzano. Se la Regione è nostra, se lo Stato sarà nostro, se ad Avezzano vince il movimento cinque stelle queste persone dovranno cambiare città perché noi parliamo solo con persone oneste”.
“Sereno Smargiassi”, è la provocazione del candidato e attuale assessore comunale Roberto Verdecchia, “che se vi va bene potrete arrivare sesti su sei o quinti ma vi deve andare di gran lusso. Pur comprendendo i toni della tua personalistica campagna elettorale, la tua “colpa grave” che fa parte del mio mondo professionale e di certo non del tuo visto che sei un architetto, non può che ricadere su quelle sparute persone presenti al tuo intervento, considerato che tutti gli altri candidati di altre liste e coalizioni, risultano essere persone oneste e per bene fino a prova contraria, mentre chi ti fa da spalla ed ha condiviso il tuo intervento sino ad applaudirlo –intervento lesivo della dignità del popolo marso a cui tu non potrai mai appartenere–, si potrebbero dire cose diverse, visto e considerato che non riuscite a candidare neanche una persona con attinenza ed appartenenza al luogo dove si dovrà espletare il diritto di voto. Ognuno di noi ha votato, alle passate elezioni regionali, candidati diversi di tutte le coalizioni presenti nell’emiciclo regionale, e quando ci si permette di offendere le cariche istituzionali quali il Presidente del Consiglio è come offendere uno dei tanti consiglieri legittimamente eletti dal popolo e ciò senza alcun motivo, dimostrando di avere carenze motivazionali sulla politica da fare e da proporre. Parli di mandare persone a raccogliere i tuberi di Fucino che per te sono “solo patate”, dimenticando forse che Fucino per la nostra regione costituisce “”solamente”” il 16 % del pil regionale nel campo dell’agricoltura. Ma giustamente dimenticavo della tua fascia di provenienza e pertanto detta circostanza ti era sconosciuta, ma faresti bene a ricordarla visto che noi “”cafoni di fucino di siloniana memoria”” nolente o volente costituiamo un’intera classe sociale comprensiva di tutti le arti e professioni. Quando parli di cambiare la città ai candidati di tutte le altre liste e coalizioni in caso di vostra vittoria, potresti rimanere deluso, visto che all’alba del 12 giugno nessuno andrà via da Avezzano, ci saranno semplicemente delle persone che saranno state gratificate del voto o meno, ma per la tua coalizione di sicuro non ci sarà alcuna possibilità di assurgere e salire sul carro dei vincitori.
“Tra le tue elugubrazioni”, dichiara Verdecchia, “si è notato che parli di riempilista, di capilista e di persone candidate perché “me lo hanno chiesto”. Ebbene nulla di più in-veritiero; tra le 23 liste presenti, ad eccezione della tua, tutti sappiamo quello che stiamo facendo sia oggi ed abbiamo fatto al momento della sottoscrizione della candidatura, visto che tra i 570 candidati circa, non mi risulta che ci siano incapaci, interdetti o persone al soldo di questo o quel personaggio politico, ma ognuno di noi ha maturato la più che lecita ambizione di dire la sua nella competizioni elettorale.
E visto che la materia elettorale non è proprio il tuo forte”, aggiunge l’assessore candidato nelle fila del sindaco Gianni Di Pangrazio nella lista Pd, “dovresti sapere che i capolista hanno gli stessi diritti degli altri candidati visto che chi prende più preferenze ha diritto di entrare a seguito dei gradimenti raggiunti dalla propria lista e che come dici “errando chiaramente”, ci sono fessi che non rientreranno mai, mentre di contro ci saranno candidati con più voti e altri con meno.
Quando infine scivoli sulle rendicontazioni dei partiti e sulle multe da comminare dopo circa un anno dalle elezioni sugli altri “candidati fessi” non capilista, nella misura dai 350-420 euro, mostri di essere oltre la realtà; quella intergalattica delle fandonie tese alla pura demagogia, stante la totale inesistenza di tale fattispecie elettorale. Ma già dimenticavo, per voi è semplice, basta fare click e risolvere tutto”.
Anche il Segretario provinciale Udc, Lino Cipolloni, candidato con Doi Pangrazio sindaco, interviene sul caso. “Da uomo di politica”, dichiara, “sono dispiaciuto, sconcertato e preoccupato dai toni che la campagna elettorale del Movimento cinque stelle sta assumendo in città a sole due settimane dal voto. Vorrei ricordare al consigliere Pietro Smargiassi, che i campi di sterminio, le epurazioni sono un triste ricordo, una pagina incancellabile di offesa all’umanità. Mi riferisco alle sue frasi offensive di “persone che dovranno cambiare città” o di “macchie sulla coscienza da lavare”. Gli uomini delle istituzioni dovrebbero mostrare massimo rispetto per i cittadini e per chi li rappresenta, invece quel rispetto è venuto meno. Ho ascoltato offese pesanti sia nei confronti del popolo marsicano definito imperdonabile, colpevole, disgraziato, fesso e feccia, sia dei loro rappresentati a livello istituzionale”, ha sottolineato Cipolloni, “questo comportamento è assolutamente lontano da una sana competizione elettorale, questo non è sicuramente il modo di fare politica e di affrontare certi argomenti. Le parole del consigliere hanno gravemente offeso tutti i marsicani, un popolo da sempre dedito all’agricoltura. Forse Smargiassi non sa che la patata del Fucino IGP è motivo grande di orgoglio per tutti noi e soprattutto per chi lavora la terra onestamente. Sono profondamente amareggiato dalla connotazione negativa della sua frase “gente come Peppe Di Pangrazio la rimandiamo a coltivare le patate ad Avezzano”. Per noi il presidente del consiglio è l’istituzione e va rispettata, mai offesa. Per noi tutti è un vanto averlo come concittadino intento a seguire gli interessi generali dell’Abruzzo e della nostra Città. Rivolgo un appello accorato”, conclude Cipolloni, “ a chi ha responsabilità più alte affinché si abbia il buon senso di fare richiami ufficiali e condannare pubblicamente un tale atteggiamento. Si alla competizione elettorale, ma purché priva di insulti, intimidazioni e offese”, ribadisce Cipolloni, candidato nella lista Udc a sostegno del sindaco Giovanni Di Pangrazio.