Avezzano. Otto avvisi di conclusione delle indagini preliminari emessi dalla procura di Avezzano. Gli indagati sono accusati di false comunicazioni sociali. La vicenda giudiziaria è venuta alla luce nel corso del consiglio comunale, con l’interrogazione del consigliere di opposizione Roberto Verdecchia. La magggioranza di centrodestra è andata su tutte le furie ribattendo duramente a Verdecchia che al consiglio comunale interesse se il servizio viene erogato nel migliore dei modi e non se ci sono bufere giudiziarie sull’ente. Secondo l’accusa, gli indagati, “con l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico aggiustando le poste in bilancio in modo tale da riportare un risultato positivo […] al fine di conseguire l’ingiusto profitto […] esponevano fatti materiali non rispondenti al vero”. In sostanza, secondo la tesi accusatoria, “in presenza di una situazione economica che presentava forti segni negativi, aggiungevano tra i ricavi gli importi derivanti da accertamenti solo preliminari delle utenze sommerse, annotando in contabilità generale l’importo di un milione 968mila euro di cui 681 riguardanti una proiezione di recuperi da utenze sommerse nel Comune di Cappadocia nel periodo 2003-2008, e un milione 268mila concernente l’esito di una sommaria verifica di possibili utenze sommerse nei comuni di Tagliacozzo e Sante Marie”. Questo ultimo calcolo, sempre secondo la Procura di Avezzano, veniva fuori dalla differenza tra le utenze del Cam e quelle della Tarsu. La procura contesta dunque anche il fatto che a novembre 2009 il consorzio non aveva emesso alcuna fattura di quelle derivanti da tali accertamenti.