Gioia. Catturato il bestiame contagiato da tubercolosi. Dopo la denuncia della Asl di Avezzano che aveva lanciato l’allarme per l’insorgenza di un focolaio di Tbc bovina nell’allevamento di un imprenditore locale, F.A., l’ente Parco, con il personale del servizio di sorveglianza e con quello del coordinamento territoriale per l’ambiente del Corpo forestale dello Stato, è intervenuto per la cattura dei capi. Tutto ciò con l’aiuto dello stesso allevatore e dei suoi collaboratori. Il bestiame infatti si trovava ancora al pascolo e il rischio contagio era alto. L’operazione, avviata il 19 settembre scorso, si è conclusa finalmente la cattura e il trasferimento dei capi nella stalla e nel recinto. L’intervento ha richiesto un impegno cospicuo da parte del Parco con l’utilizzo di ben trenta unità della sorveglianza del Parco per diversi giorni. Sarà quindi possibile, ora, procedere ai controlli sanitari di prassi per quanto riguarda la Tbc e le altre opportune verifiche. In questo modo si tende a regolarizzare una situazione posta all’attenzione del ministero della Salute, oltre che a quello dell’Ambiente, anche per tutelare l’orso marsicano. “In relazione ai casi di Tbc bovina che si sono manifestati nuovamente nell’area frequentata dall’Orso bruno marsicano”, ha affermato il presidente del Parco nazionale Antonio Carrara, l’Ente auspica una soluzione definitiva del problema al fine di porre la popolazione del plantigrado al riparo da ogni patologia di carattere infettivo, vista la sua limitata popolazione e l’elevatissimo rischio di estinzione”. Il focolaio di tubercolosi avrebbe infatti potuto infettare l’orso, una specie che già sta soffrendo un periodo particolarmente negativo a causa di diversi casi di morte che hanno riguardato anche esemplari giovani.