Avezzano. Un ragazzino straniero è stato preso di mira dai compagni con atti di bullismo, picchiato, insultato per le sue origini e offeso con scritte sui muri. La serie di episodi è stata denunciata da una famiglia romena residente da anni in Italia. “Mio figlio”, ha scritto la mamma in una lettera, “viene continuamente preso di mira pesantemente dai suoi coetanei e io non so più a chi rivolgermi”. La donna ha raccontato tutto a un commerciante di Avezzano che ha preso a cuore la vicenda, facendo un appello affinché questa situazione venga risolta.
“Il caso”, spiega l’avezzanese, “mi è stato raccontato da una rispettosa famiglia di origini rumena, una famiglia che vive dignitosamente e onestamente in una frazione di Avezzano. Padre gran lavoratore agricolo, madre casalinga e cinque figli diligenti, studiosi e particolarmente rispettosi del prossimo. Proprio il quarto dei figli, dell’età di 11 anni, durante il primo anno di scuola media ad Avezzano, è stato oggetto di prepotenza da parte dei coetanei spesso provenienti da famiglie che soffrono ancora una inadeguata educazione dei figli. Il piccolo”, spiega il commerciante, “oltre a non essere di origine italiana, pur essendo nato e cresciuto in Italia, è un bambino con un carattere particolarmente sensibile, chiuso, timido e silenzioso e che ha permesso ad altri ragazzini della sua scuola in centro di prendersi gioco di lui, delle sue origine e della sua natura riservata e sensibile. Quotidianamente”, racconta il commerciante, “lo scherniscono alla fermata del bus o subito fuori dalla scuola, con spinte, insulti, offese ed epitaffi proprio sul muro della cattedrale (vedi foto)”. Il commerciante avezzanese fa un appello “a docenti, presidi e centri di aggregazione affinché siano attenti a un problema serio che spesso non viene denunciato per vergogna o per non avviare procedure legali. E ciò soprattutto quando questi atti di presunzione e sopraffazione avvengono nei confronti di bambini di origine diversa da quella italiana”. “Lunedì formalizzerò la denuncia”, ha spiegato la donna che già si è recata venerdì in caserma per spiegare tutta la situazione, “e spero così che questa brutta storia finisca presto e che mio figlio riacquisti la serenità che merita”.