San Vincenzo Valle Roveto. Sabato 11 settembre si è svolto un nuovo comizio pubblico, dove in qualche modo è stato risposto alle pesanti affermazioni fatte dal sindaco uscente Giulio Lancia (ne parlammo già qui).
Questo nuovo comizio è stato aperto dall’intervento del candidato sindaco Carlo Rossi, direttore provinciale Confesercenti dell’Aquila, che ricostruisce a suo modo le vicende che hanno portato alle dimissioni dell’ex sindaco Lancia. Ancora una volta, durante le fasi iniziali del comizio, si evidenzia quanto sia paradossale la situazione politica che si è venuta a creare, dove gli elettori si ritrovano l’ex sindaco a capo della coalizione che per dieci anni ha fatto opposizione.
Al netto delle valutazioni politiche, il candidato Rossi su alcuni temi sembrerebbe dar ragione a Lancia, confermando di fatto che già da qualche tempo, su indicazione di qualche referente, si stavano gettando le basi per far fuori politicamente il suo ex compagno di partito. La conflittualità tra i due sembrerebbe partita da una gestione non condivisa delle risorse pubbliche destinate alle progettazioni. Rossi recrimina più che al sindaco Lancia all’ingegnere, lo sviluppo gratuito di alcuni progetti per il comune, che invece a suo dire andavano affidati a professionisti esterni, anche dietro compenso. E in molti pensano che sia proprio su questo punto che possa essere nato il disaccordo tra i due, soprattutto in vista dell’arrivo di ingenti fondi (si parla di qualche milione di euro), che farebbero gola ai diversi specialisti della progettazione. Rossi punta il dito anche contro la scarsa riservatezza del sindaco, che ha sciorinato in piazza fatti riservati dell’amministrazione, che forse era più opportuno rimanessero tali.
Nella parte centrale del comizio sono stati presentati uno ad uno i candidati della lista, tra i quali c’era anche Umberto Niscola, tanto chiacchierato dall’ex sindaco, che non ha perso l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Relativamente alla sua posizione, nel suo intervento Niscola chiama a corresponsabilità l’ex sindaco Lancia in ordine ai gravi fatti illeciti da questi addebitatigli, coinvolgendo altresì gli uffici comunali e, in ultima analisi, i relativi vertici. Le sue accuse vertono in special modo sui documenti giustificativi delle sue pressoché ininterrotte assenze dal servizio di militare dell’Aeronautica, su cui fa accuse a dir poco gravi all’ex sindaco Lancia riguardo l’utilizzo di un timbro utilizzato per i giustificativi. Ma poi affonda il colpo anche sulla documentazione relativa al bando di assegnazione delle baracche asiatiche di San Vincenzo capoluogo, su cui accusa di illeciti legati a “scarabocchi” effettuati in nome e per conto di persone impossibilitate a firmare.
Alla luce di questo nuovo comizio la situazione politica a San Vincenzo Valle Roveto sembra tutt’altro che chiarificata, anzi, sembra persino più ingarbugliata che rispetto alla scorsa settimana. Sono in molti a chiedersi perché il sindaco, da pubblico ufficiale, all’epoca dei fatti non avesse denunciato nulla alle autorità competenti? E sul versante opposto, di fronte alle ammissioni di responsabilità di Niscola, cosa deciderà di fare il capolista Rossi? Ma alcuni dubbi vengono sollevati anche sulla figura del commissario che, in questa diatriba senza esclusione di colpi tra i due candidati sindaci, potrebbe rimanere invischiato nel fuoco incrociato di tipo amministrativo e politico. Tutte domande a cui gli elettori, prima dell’imminente data della chiamata alle urne, dovranno trovare una risposta.