Avezzano. Sono partite le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico della seconda guerra mondiale rinvenuto in un cantiere di via Opi ad Avezzano. Tutti i residenti nella zona di salvaguardia, circa 20mila, dalle 6 di questa mattina hanno lasciato la propria abitazione e si sono spostati altrove. Ieri hanno invece lasciato don Orione e la clinica Di Lorenzo i pazienti ricoverati che nel pomeriggio saranno riaccolti nelle strutture.
Dalle 8.30 è scattato il divieto assoluto di accesso in tutta l’area ricompresa nel raggio di 1.481 metri dal luogo di recupero dell’ordigno. Saranno autorizzati a transitare nella zona interdetta solo ed esclusivamente “i veicoli obbligati ad accedere per esigenze di evacuazione, i veicoli di servizio delle Forze dell’Ordine, della Protezione Civile e dei Vigili Del Fuoco, i veicoli del soccorso medico e altri veicoli autorizzati”.
Gli artificieri dell’Esercito italiano del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma hanno già iniziato le attività di disinnesco e di rimozione dell’ordigno da 454 chili. Il maltempo fino a ora non sta creando ostacoli alle operazioni che andranno avanti per tutta la mattinata. Saranno tre le fasi operative che impegneranno gli artificieri nella giornata di domani: il despolettamento, il caricamento e il trasporto dell’ordigno e, infine, il brillamento nella cava Celi Calcestruzzi di Massa d’Albe. Sono oltre 100 i volontari della Protezione Civile già al lavoro dall’alba per dare supporto alla popolazione. Attive cinque aree di attesa che faranno da “punti informativi” per la popolazione. Si trovano nel parcheggio dopo il piazzale della Chiesa Santo Spirito, nel parcheggio in via Silone, nella piazza della Chiesa di Borgo Via Nuova, nel parcheggio dell’Ospedale e nel parcheggio della Chiesa Sant’Antonio, in fondo a via San Francesco.
L’amministrazione comunale di Avezzano, guidata dal sindaco Gianni Di Pangrazio, per prevenire eventuali azioni di sciacallaggio, ha azionato i sensori di movimento delle 80 telecamere di video-sorveglianza, già presenti nella zona, per verificare transiti anomali e garantire un controllo massimo.