Avezzano. Arrivano i carabinieri del Nas al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano per controllare se la struttura è in grado di far fronte alla mole di utenti che arrivano ogni giorno. Il reparto infatti scoppia di pazienti, le file sono interminabili e non mancano le proteste e le denunce dei pazienti costretti a stare in fila per ore. Il personale arranca a causa della mole di lavoro consistente in quello che risulta il secondo pronto soccorso della regione Abruzzo per numero di utenti. Gli uomini del nucleo antisofisticazione di Pescara, guidati dal capitano Domenico Candelli, hanno avviato delle indagini per accertare eventuali irregolarità, soprattutto per quanto riguarda la presenza di posti letto e di turni di lavoro del personale medico e infermieristico. Dopo un sopralluogo e un’analisi della struttura e dei posti letto, sono stati ascoltati i dipendenti che erano in servizio. “Abbiamo esposto le problematiche reali e i cambiamenti che vorremmo dalla Asl”, hanno affermato i dipendenti che vi operano al giornalista Enzo Coletta, “in quanto non ci sentiamo tutelati dalla stessa”.
Un blitz che arriva subito dopo il caso di sabato notte in cui il pronto soccorso è andato in tilt con l’arrivo di tre stranieri feriti in una rissa. Anche in quella occasione gli utenti hanno lamentato la lentezza del servizio. Ma i numeri parlano chiaro: sono oltre 60mila gli accessi annui in quel reparto. Circa 170 pazienti al giorno. Inoltre ad Avezzano il pronto soccorso copre anche le richieste del 118, settori che sono invece separati in altri ospedali, come quello dell’aquila dove oltretutto gli interventi annui sono circa 35mila. Inoltre il reparto marsicano deve far fronte a casi gravi che spesso non possono essere trasferiti in altri reparti specialistici come all’Aquila o a Teramo per quanto riguarda interventi cardiaci. “Problemi già evidenziati dal primario Franco Cardilli nel corso della recente visita in reparto del nuovo manager Asl Rinaldo Tordera. Nel frattempo il pronto soccorso di Tagliacozzo e quello di Pescina subiscono tagli di servizi quando potrebbero alleggerire il lavoro ad Avezzano. Sul caso sono in corso indagini e una relazione sarà consegnata alla direzione dell’ospedale.
Ad Avezzano i sindacati avevano anche chiesto tempo fa l’adozione del “See and treat”, un metodo che le Regioni Toscana ed Emilia Romagna stanno applicando dal 2008 con ottimi risultati per la riduzione dei tempi di attesa. Attualmente dal triage scaturiscono due accessi distinti, uno per i casi più gravi e uno per i casi più semplici. Per i casi più urgenti vi sono i cosiddetti codici rosso e giallo, mentre per i casi meno importanti vi sono i codici verde e bianco. Con il metodo See and treat vengono trattati i casi lievi in un luogo separato del pronto soccorso da personale medico e infermieristico che ha la prerogativa di affrontare con immediatezza l’utente senza farlo attendere per ore in sala d’aspetto. Ovviamente, il personale che vi lavora deve essere formato dalla Asl attraverso corsi di specializzazione. Neanche questo è mai stato messo in atto.