Gioia dei Marsi. La chiusura del pascolo in alcuni territori del Parco D’Abruzzo, non è che l’ultimo dei provvedimenti che ha l’obbiettivo di eliminare gli allevatori dai territori dei parchi come è già avvenuto, con modalità diverse agli agricoltori. “Iniziamo a pensare che l’esclusione degli allevatori dal territorio delle aree protette per ragioni a noi ignote, determina la presa d’atto di una sconfitta delle istituzioni tutte incapaci di circoscrivere l’operato poco virtuoso di qualche mandriano più o meno locale” afferma Concezio Gasbarro Presidente di Confagricoltura Abruzzo. “Questo provvedimento, nei meriti e nel metodo e in aggiunta con il recepimento della disposizione comunitaria che considera “aiuti di stato” gli indennizzi alle coltivazioni ed agli allevamenti per i danni provocati da “specie cacciabili”, pone di nuovo la questione dell’assedio a cui è sottoposto il comparto agricolo costretto da tempo
all’angolo del dialogo partecipativo” . Confagricoltura L’Aquila si chiede se quanto si afferma all’Expo di Milano sia in sintonia con questi tremendi assalti contro i produttori agricoli che operano in zone montane e svantaggiate per larga parte sottoposte ai vincoli ambientali. “se denunciamo l’impossibilità di produrre a causa delle devastazioni causate dalla fauna selvatica e dall’impossibilità di avviare gli allevamenti al pascolo ma quali prodotti “tipici” arrivano sulle tavole degli italiani?”.Chiede Vinicio Blasetti presidente della sezione zootecnica di Confagricoltura L’Aquila. In concomitanza al Consiglio regionale del 5 Maggio Confagricoltura L’Aquila ha chiesto di incontrare il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, l’Assessore Regionale Agricoltura Dino Pepe, il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio il Presidente della Terza Commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti e tutti i Consiglieri regionali della Provincia dell’Aquila per sollecitare interventi urgenti sul piano normativo ed organizzativo anche attivando il potere di surroga nei confronti dell’inerzia della provincia dell’Aquila e dei provvedimenti di chiusura dei pascoli. Per tale ragione è stato organizzato un presidio davanti alla sede del Consiglio regionale dell’Aquila a partire dalle ore 10 del 5 maggio 2015.