L’Aquila. “Drammatici i dati macro del bilancio di esercizio 2022 dell’azienda sanitaria provinciale che evidenziano un incremento del 124% della passività rispetto all’annualità precedente, sono infatti 66 i milioni di euro di debito contro i 29 milioni dell’anno precedente.”. E’ quanto si legge in una nota del Partito Democratico dell’Aquila, che oggi ha tenuto una conferenza stampa alla presenza di Stefano Albano, capogruppo, Stefano Palumbo, consigliere comunale, Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale e Francesco Piacente, segretario provinciale. I Dem avevano richiesto l’audizione del direttore generale Ferdinando Romano, che tuttavia non ha partecipato alla conferenza dei capigruppo di ieri.
Romano con una nota ha informato che non avrebbe partecipato neanche all’ultima riunione “essendo in corso le attività investigative da parte delle autorità competenti, oltre agli approfondimenti tecnico-specialistici degli esperti informatici di cui si avvale la Asl per accertare i fatti”.
“È surreale, aggiunge Palumbo, invocare la riservatezza della vicenda quando i dati sensibili che sarebbero dovuti rimanere riservati sono, potenzialmente, a disposizione di chiunque, tutto questo riflette l’atteggiamento delle varie articolazioni del centro destra in merito. Lo stato dell’arte fotografato dai bilanci Asl diventa ancor più preoccupante, se si considerano gli ulteriori dati della mobilità attiva, quale indicatore della capacità di attrazione dei pazienti, riportando un decremento di 7 milioni di persone che si rivolgono per le cure alla Asl 1, e un saldo finale negativo pari a 16 milioni di euro, dovuti ad un incremento del 75% di quest’anno”.
“Noi non abbiamo mai chiesto relazioni investigative, il trucchetto di nascondersi dietro il segreto istruttorio per evitare il confronto è ridicolo. Noi vogliamo sapere ciò che riguarda i diritti dei cittadini, quali saranno le conseguenze circa i dati sensibili dell’utenza e quali i servizi ripristinati. I dati del bilancio dimostrano quello che temevamo e che abbiamo provato a dire nelle scorse settimane: non siamo di fronte ad una Asl solida che ha subìto per caso un danno; al contrario, la vicenda dell’attacco hacker rientra in una cattiva gestione complessiva e il quadro generale è di una gravità unica”, commenta Stefano Albano.
“A questo punto rivolgiamo le nostre domande al Sindaco Pierluigi Biondi, presidente del Comitato ristretto dei sindaci, organismo provinciale che vigila sull’operato della Asl e in particolare sui relativi bilanci.”, conclude Palumbo.
“Le domande che avremmo voluto rivolgere a Romano, e che rivolgeremo al sindaco con l’interrogazione in aula, riguardano le conseguenze sulla violazione dei dati sensibili e il sistema di assistenza alla popolazione da attivare in questi casi da parte delle pubbliche amministrazioni entro 72 ore come da Regolamento europeo 2016/679; l’eventuale violazione di suddetta normativa; il motivo del mancato rinnovo nel 2022 del contratto con Leonardo spa (azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della cybersicurezza) per il controllo e il monitoraggio dei dati Asl H24, che ha di fatto lasciato incustoditi i dati dei cittadini”, afferma Albano.
Se il confronto da parte dei vertici Asl viene evitato per evitare di assumersi le proprie responsabilità, ribadiamo che ci aspettiamo le dimissioni del manager Asl Romano e dell’assessore regionale alla salute Verì.
“Quello della sanità è il più grande fallimento politico della giunta Marsilio; al ridosso del quinquennio, non vi sono atti di programmazione prodotti da questa giunta regionale, non abbiamo ancora un piano sanitario regionale né una rete ospedaliera, e la gestione sanitaria post Covid è stata tra le peggiori italiane” spiega Francesco Piacente.
“Il macro debito in crescita si traduce in una sfiducia verso i nostri ospedali e nella perdita di attrattività dei reparti di eccellenza del nostro territorio”, commenta Pierpaolo Pietrucci, “siamo di fronte all’inefficienza dei servizi offerti dalla sanità abruzzese, ad importanti carenze infrastrutturali, all’assenza totale di risorse da elargire per il rifacimento dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, tale da renderlo obsoleto”, prosegue.
“Denunciamo con forza una ripartizione sbilanciata delle risorse economiche nella regione Abruzzo tra le quattro Asl, e invito il manager a chiarire se ciò è dovuto ad una mala gestio o ad un mancato trasferimento di risorse dell’assessorato alla sanità”, conclude Pietrucci.