Avezzano. Bianchini bacchetta Genovesi. “Ad Avezzano le polemiche di bassa lega non vanno in vacanza”, replica Maurizio Bianchini, capo della segreteria politica dell’amministrazione, (nonché ex vice segretario regionale di FI ed esponente di centrodestra non pentito) all’indirizzo di Tiziano Genovesi, “ma questa volta, pur di attaccare Gianni Di Pangrazio, riescono nell’impresa olimpica di entrare in contraddizione logica per tre volte in dieci righe. E arrivano nel momento più sbagliato e sul tema più delicato: quello della salvaguardia del Tribunale su cui tutti coloro che sono animati da buon senso dovrebbero essere compatti”.
“Veniamo al punto”, si legge nella nota, “gli anonimi sottoscrittori di un comunicato non firmato di un fantomatico centrodestra, dove nell’intestazione appare il nome di Tiziano Genovesi, il candidato a sindaco sonoramente sconfitto da Di Pangrazio con il 17% di scarto, sostengono (alla luce delle carte possiamo tranquillamente affermare, sostiene Genovesi, l’uomo indicato dall’aquilano D’Eramo alla testa del Carroccio provinciale,) l’inopportunità che lo stesso coordini il tavolo per la tutela del Tribunale”.
Il leghista Genovesi, quindi”, sottolinea Bianchini, “seppur indirettamente, censura la decisione dei componenti del gruppo di lavoro, ovvero gli autorevolissimi esponenti istituzionali alla guida dei Comuni di Sulmona, Lanciano, Vasto, le province di Chieti e L’Aquila e gli ordini degli avvocati delle 4 città sedi dei Palazzi di giustizia, che hanno chiesto a Di Pangrazio di proseguire il lavoro avviato nei mesi scorsi mirato alla salvaguardia dei Tribunali. Possibile non noti che l’indicazione unanime di Di Pangrazio è proprio una dimostrazione di autorevolezza? Possibile che Genovesi, insieme agli “anonimi polemizzatori” del centrodestra, non abbiano ancora capito che quell’autorevolezza non la danno di per sé i simboli? Le elezioni ad Avezzano lo hanno ampiamente dimostrato: l’armata del centrodestra guidata da Genovesi, ha subito una disfatta contro una coalizione civica. Possibile non si accorgano che il centrodestra da garantista rischia di diventare troppo “severino” solo col sindaco di Avezzano? Genovesi poi, pur di avere un momento di visibilità, va in aperta contraddizione con le battaglie garantiste del suo leader Salvini”.
E poi gettano volutamente il sospetto che il sindaco sospeso possa incidere sull’agire amministrativo, pur rispettando la legge. “Sarebbe facile far notare che, al tavolo di lavoro con i parlamentari, svolto in modalità telematica, per il comune di Avezzano è intervenuto il vicesindaco, Domenico Di Berardino”, prosegue Bianchini, “mentre, tanto per fare un esempio, il ruolo chiave per chiudere l’annosa transazione con Irim sul nuovo Municipio è stato svolto dal presidente del consiglio, Fabrizio Ridolfi e l’intera maggioranza coesa e compatta nell’amministrare la città. Ma sappiamo bene che, per chi vuol solo aizzare l’ennesima polemica, il leghista, la verità conta poco. Ma una cosa è avanzare critiche, legittime in un Paese democratico, altra è disseminare velenosi sospetti per i quali a volte si rischia grosso”.