Carsoli. Una situazione incresciosa si è verificata al cimitero di Carsoli. Dopo il rito funebre avvenuto nella chiesa di Santa Vittoria, la salma di Vincenzo Cococcia, 50 anni, morto all’ospedale di Avezzano, è stata portata in corteo al cimitero per l’inumazione in terra, come previsto. Ma all’interno del cimitero non era stata predisposta la fossa di sepoltura nel campo comune. Cosicché la bara è stata posta all’interno della chiesa di Santa Maria in Cellis, in attesa di capire cosa fosse accaduto.
Molte le lettere di indignazione e di protesta sono pervenute in redazione, ritenendo gravissimo l’episodio. Dopo un paio d’ore la situazione si è risolta con l’intervento di un privato cittadino che ha messo a disposizione gratuitamente il suo mezzo escavatore provvedendo a realizzare la fossa e provvedendo quindi a calarvi la bara del povero Vincenzo. Abbiamo dunque voluto approfondire e capire bene per dare la corretta informazione su un fatto così spiacevole, e quindi abbiamo raggiunto il sindaco di Carsoli Velia Nazzarro la quale afferma: “Su questa spiacevole vicenda intendo fare assoluta chiarezza, e già nel pomeriggio odierno stesso, dopo le prime segnalazioni ho provveduto a convocare la ditta appaltatrice del servizio di inumazione delle salme, la quale ha riferito di non essere stata avvisata da nessuno relativamente al servizio da svolgere. Parimenti la ditta delle Pompe funebri che si è recata in Comune riferisce di averla avvisata, e di averne dato comunicazione all’ufficio tecnico relativamente al contatto con la ditta provvedendo unitamente all’espletamento delle pratiche dalla legge. In un confronto avvenuto nel mio ufficio le posizioni di entrambi sono rimaste tali e pertanto cercherò di predisporre una indagine interna volta ad individuare le eventuali responsabilità del caso”.
Un amico del defunto commenta così l’accaduto:
“Povero Barilotto”, afferma Leonida Hans Luongo, “ha tribolato da vivo e pure da morto. Oggi abbiamo accompagnato il nostro amico Vincenzo nella sua ultima dimora, il cimitero di Carsoli, ma la sorpresa è stata che nessuno sapesse dove doveva essere inumato…. povero Vincenzo. L’amico Berardo ha aperto la chiesetta del nostro cimitero per non farti stare ore sotto al sole,… e in attesa che gli organi preposti, e pagati, si degnino di scavare una buca,noi siamo tutti qua ti facciamo compagnia amico nostro …, ma questo gesto è vergognoso, sinonimo di menefreghismo. Ho capito una cosa: che nel nostro paese ci sono morti di prima categoria, seconda categoria e terza categoria, come d’altronde lo è per i vivi, e tu Vincenzo non sei dell’ultima sei stato parte integrante del Real Carsoli sempre primo, gli amici ti abbracciano sperando che tra qualche ora tu possa finalmente riposare in pace, ciao Barilotto da tutti noi. Domani partiremo per il pellegrinaggio in devozione della SS Trinità e tu non ci sarai, però so che da lassù guiderai il nostro lungo cammino”.