Avezzano. Si era partiti con tanti manifesti con il volto di Gabriele De Angelis in stile House of Cards. Accostamenti di grigi e di blu che non avevano rapito l’attenzione degli elettori. La prima fase della campagna elettorale è andata avanti così, toni pacati davanti alle telecamere e piccoli segnali di aggressività sui social, non dal candidato sindaco, bensì dai fans impegnati in un botta e risposta quotidiano con i sostenitori dell’avversario. Una sede operativa e uno spazio dedicato agli artisti nel centro di una città punita dalla crisi. Niente comizio conclusivo il 10 giugno, ma una festa con tanto di porchetta per tutti. Il tono pacato e forse troppo sotto le righe è proseguito fino al 13 giugno.
Il giorno dopo lo spoglio elettorale del primo turno il linguaggio è cambiato come del resto i colori e le immagini. Via la foto ufficiale dell’esordio, meglio un tenue sorriso con un sfondo verde. Niente più slogan pacati, ma messaggi chiari e diretti, colorati e immediati. E poi manifesti con quiz, frecciate dirette all’avversario e tanto, tanto entusiasmo. In vista del ballottaggio De Angelis si è anche tolto la cravatta ed è salito sul palco di piazza Risorgimento circondato dai giovani che saranno al suo fianco per questa nuova avventura. Davanti a lui una squadra di supporter con bandierine, striscioni e cartelle in stile americano. E tanto entusiasmo, vero protagonista di questa seconda fase della campagna elettorale. Anche ieri sera, quando ormai la vittoria era alle porte, big e giovani, futuri consiglieri e semplici fans erano lì con l’adesivo al petto e la bandierina in mano pronti per andare a conquistare il Comune. “Tra il primo e il secondo turno siamo passati da “Voltare pagina” a “Tu cosa scegli” e abbiamo fatto appello alla responsabilità individuale dei cittadini”, ha commentato Armando Floris, deus ex machina della strategia comunicativa, “abbiamo dovuto ricordare agli avezzanesi le cose che non gli piacevano del sindaco uscente che non si ricordavano più perchè coperte da inaugurazioni delle scuole, asfalto e lavori pubblici. Un’abile campagna elettorale di Di Pangrazio, che gli va riconosciuta. Noi abbiamo dovuto sollecitare gli avezzanesi. Spesso dicevano non mi piace ma tanto vince. Abbiamo dovuto smontare con la piazza il tanto vince, e con i manifesti abbiamo dovuto ricordare il perchè non gli piaceva. Gabriele ha avuto un ruolo strategico, è arrivato all’ultimo round quando il suo avversario pensava di chiudere tutto al primo”.