San Benedetto. Finanziavano la loro attività di spaccio di cocaina e hashish compiendo furti di attrezzi agricoli e quando i clienti non potevano pagare incendiavano le loro auto. Con le accuse di spaccio, furto aggravato, ricettazione e danneggiamento i carabinieri della compagnia di Avezzano hanno arrestato. Ennio e Italo Cherubini di 29 e 26 anni, finiti in carcere, Luca D’Elia (33) di San Benedetto, ai domiciliari, e Paolo Burracchio (31) di San Benedetto all’obbligo di firma. Per altre due persone, A.M. (35), di Celano, B.B. (34) straniero, la richiesta di custodia cautelare è stata respinta. In particolare, i fratelli Cherubini avrebbero dato fuoco a delle auto, fatti che avevano colpito l’opinione pubblica, uno avvenuto il 19 dicembre 2012 e l’altro il 19 agosto scorso. Le indagini, coordinate dal capitano Enrico Valeri, iniziarono due anni fa quando in paese e zone vicine si sono susseguiti una serie di incendi di auto e furti di mezzi e attrezzi per la coltivazione dei campi, refurtiva che veniva poi messa in vendita online. Nell’ambito dell’inchiesta ci sono anche 12 persone denunciate a vario titolo. Molte attrezzature rubate sono state trovate in casa dei due fratelli, ora rinchiusi nel carcere “San Nicola” di Avezzano. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, la droga a volte veniva chiamata come “due o tre ragazze sane però..no piccole, grandi, sane“. Altre volte veniva chiesto “Un cosetto“, in riferimento a 0,5 grammi di cocaina per il valore di 50 euro. L’hashish invece era descritto come “una tavola“, oppure “quella del paese mio”. Dai messaggi si leggeva: “incomincia a preparà quella cosa a (nome)… Na piotta! Che tra po’ passo“.
Facevano anche minacce alle forze dell’ordine, del tipo: “Fai molta attenzione, so benissimo dove abiti, di notte ti vengo a trovare, non firmo niente da oggi in poi faccio il bandito. Quando cammini per strada fai molta attenzione che ti investo…“. Nel corso di un blitz furono trovati in un magazzino di proprietà dei Cherubini, dei mezzi agricoli provento di furto e anche una bicicletta elettrica. E poi altri diversi casi di spaccio che avrebbero coinvolto gli indagati. Il giudice per le indagini preliminari è Francesca Proietti. I fratelli Cherubini sono assistiti dall’avvocato Roberto Verdecchia.