Avezzano. Banda di bulli rapina e picchia 13enne per 10 euro e un cellulare. Sotto accusa due minorenni e un 19enne accusati di rapina aggravata e lesioni nei confronti del ragazzino di Avezzano, bullizzato dal gruppetto con un agguato. Il più grande è finito sotto processo ed è comparso davanti al collegio giudicante del tribunale del capoluogo marsicano accusato della grave azione di gruppo avvenuta circa 5 anni fa.
L’episodio di bullismo, verificatosi nella zona di Borgo Pineta, alle periferie di Avezzano, aveva portato all’arresto, da parte della polizia, dei tre giovanissimi. Si tratta di un marocchino di 15 anni, un avezzanese di 17, per i quali è in corso un diverso procedimento davanti al tribunale per i minorenni, e un romeno di 19. La brutale rapina è stata messa a segno in strada ai danni del ragazzino, picchiato selvaggiamente tanto da provocargli ferite varie con punti di sutura. Un incubo per il piccolo sportivo che si è ritrovato in pochi secondi tre persone con un cappuccio nero che hanno iniziato a malmenarlo.
Una violenza inaudita, secondo l’accusa, per un cellulare, per 10 euro e per una cover del telefonino. Nonostante i tre giovani bulli fossero incappucciati, gli investigatori sono riusciti, tramite testimonianze, accertamenti e visione di telecamere, a individuarli e ad arrestarli. Ma l’episodio contestato sarebbe solo l’ultimo di una serie di procedimenti penali in corso a carico dei tre ragazzi.
Nell’arco di 4 anni, infatti, i tre ragazzi, come emerso dalle indagini del commissariato di Avezzano, erano già stati denunciati per aver portato a termine vari scippi, rapine a carico di anziani del posto, talvolta anche utilizzando una pistola elettrica o un coltello per minacciare le loro prede. Elementi che hanno portato la Procura a richiedere le misure cautelari. Al termine dell’indagine vennero disposti gli arresti domiciliari per i due stranieri, entrambi cresciuti e residenti ad Avezzano. Il 17enne avezzanese venne invece affidato in una comunità del Nord Italia. A eseguire i provvedimenti erano stati gli uomini della Squadra Anticrimine mentre l’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato. Il giovane maggiorenne è difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.