Avezzano. Una cndanna a tre anni e sei mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta è stata inflitta all’imprenditore di Avezzano, Giovanni Carpineta, Per vicende risalenti a circa 12 anni fa. È stata emessa dal collegio giudicante presieduto dal giudice Zaira Secchi.
Il difensore Roberto Verdecchia ha parlato di “Una condanna agrodolce per un ultrasettantenne dichiarato fallito nella sua qualità di amministratore nel lontano ottobre del 2007 in relazione ad una delle sue società”.
I fatti risalgono infatti a circa 12 anni fa e secondo la difesa già in sede civile tutta la vicenda è stata sanata da tempo, nel 2009.
Secondo l’accusa, nei panni di amministratore di una società del posto dichiarata fallita con una sentenza emessa dal tribunale di Avezzano avrebbe distratto, a favore di una seconda società di cui era socio di maggioranza e dal 2009 anche amministratore unico, una somma di 77mila euro a pochi mesi dalla sua Costituzione sulla base di una fattura emessa per lavori in subappalto, definiti dalla procura in corso di indagini “fittizi”. Lavori che, secondo gli investigatori, erano già subappaltati a una società di costruzioni per un importo di 67mila euro.
“Il collegio”, ha spiegato Verdecchia, “diversificandosi dalla richiesta di condanna del pm Ugo Timpano che aveva chiesto sei anni, ha contenuto la pena nel minimo edittale di tre anni e mezzo, assolvendolo per due ipotesi distrattive e dichiarando la prescrizione per l’ipotesi di bancarotta preferenziale, escludendo l’aggravante del danno di rilevante gravità nei dell’imputato”.
La difesa, oltre a preannunciare ricorso in appello, ha evidenziato come “il fallimento risulta uno dei pochi fallimenti attivi per aver recuperato una somma superiore ai 70mila euro, messa immediatamente a disposizione della massa debitoria”. Il difensore ha poi evidenziato che “per l’ingiusta condanna si è ormai prossimi alla prescrizione, che ricadrà nell’aprile 2020”.