AVEZZANO. “Il bambino non è stato prelevato tra urla e grida davanti agli altri genitori e bambini, questa rappresentazione dei fatti è del tutto contraria alla verità, come risulta anche dalla relazione di servizio e dei servizi sociali di Avezzano. Il bambino oggi vive serenamente”. A parlare sono gli zii del bambino allontanato dalla madre ad Avezzano e portato in Toscana con uno strascico di polemiche che ha fatto rimbalzare il caso anche sulle reti nazionali, come sulla trasmissione televisiva della Rai, “Chi l’ha visto?”.
Sulla vicenda sono stati presentati degli esposti delle altre mamme al tribunale per i minorenni e all’ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ma anche con manifestazioni pubbliche e sit-in davanti al tribunale.. Inoltre, a seguito della segnalazione inviata alla fine di maggio da una ventina di genitori marsicani, il dirigente coordinatore dell’ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Cristiana Corinaldesi, ha inoltrato a sua volta il documento dei genitori di Avezzano al Tribunale per i minorenni e alla procura del Tribunale per i minorenni dell’Aquila per fare degli approfondimenti. Alla manifestazione davanti al tribunale hanno partecipato invece anche il presidente del movimento Più Italia, Fabrizio Pignalberi, e il Movimento genitoriali italiani. Sul caso si è in attesa della decisione del giudice dopo l’affidamento provvisorio avvenuto ad aprile.
“Gli zii, dopo essere stati nominati dal tribunale collocatari del minore”, si legge nella nota inviata tramite i legali degli zii paterni, avvocati Dario Zangara e Maria Petrini, “si sono coordinati con gli assistenti sociali e gli insegnanti della scuola frequentata dal minore, in particolare con l’insegnante di religione quale figura familiare per il bambino, per organizzare al meglio il trasferimento.
Infatti”, continuano i legali, “in accordo anche con la madre del minore, era stato previsto di prelevare il bambino dopo l’orario scolastico, lontano dalla presenza dei suoi compagni di scuola proprio in considerazione della delicatezza della situazione. Sul minore non è stata fatta alcuna violenza né dai soggetti collocatari nostri assistiti”, continuano i legali, “né dal personale presente in quell’occasione e non si è opposto ad andare con gli zii paterni con i quali ha un buon rapporto e vive ad oggi serenamente”. Sul controverso caso, ora si attende la decisione del giudice.