Avezzano. Bambini disabili a scuola senza il piano educativo individualizzato, le mamme segnalano l’accaduto al Tribunale per la Difesa del Malato.
Stefano Di Giuseppe, presidente del Tribunale per la difesa del malato, è rimasto sconcertato visto l’importanza di tale documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro riguardanti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all’educazione, all’istruzione ed integrazione scolastica dell’alunno in situazione di handicap. Detti interventi propositivi vengono, successivamente, integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione conclusiva di un piano educativo individualizzato (PEI) che sia correlato alle disabilità dell’alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell’alunno comunque disponibili. Tale documento deve essere fatto entro il secondo mese dell’anno scolastico e ad oggi questi bambini ancora non hanno il Pei.
“E’ vergognoso”, sottolinea Di Giuseppe, “siamo quasi a fine anno e ancora non sono pronte tali valutazioni che sono di vitale importanza per le attività educative di ogni bambini che ha diritto allo studio e alla socializzazione. Per di più alla sollecitazione di tale PEI da parte delle famiglie alla Asl quest’ultima assegna gli appuntamenti che vanno da fine febbraio in poi. E’ inaccettabile che la Asl non vada incontro alle esigenze e ai bisogni di queste famiglie e dei loro bambini arrecando grandi disservizi e danni educativi e sociali. La Asl è pregata”, precisa il presidente del Tribunale per la difesa del Malato, “di risolvere tale carenza visto le carenze riscontrate per la mancanza del PEI. Si prega la Asl di andare incontro ai piccoli ragazzi disabili garantendo la sottoscrizione del PEI nei tempi previsti”.
“Dov’è il diritto di questi bambini con disabilità ? Quando saranno rispettati? Quando verranno considerati?”, chiede ad alta voce Di Giuseppe, “il tempo scorre lasciando indietro chi realmente ha bisogno e la burocrazia e le valutazioni rimangono bloccate per lasciare spazio a questioni di vitale importanza: importanza che non è di sicuro rivolta ai bambini disabili”.