Avezzano. Il candidato Angelo Del Rosso interviene in vista del ballottaggio:
“ “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”. Le sagge parole del Vangelo di Luca ben si adattano al sindaco di Avezzano, Di Pangrazio, che insulta continuamente De Angelis per delle “pagliuzze” e non si accorge della “trave” nel suo occhio. Al di là di quanto possa piacere lo stile amministrativo del “clan dipangrazios”, l’eventuale rielezione del sindaco uscente potrebbe essere una bella “trave” negli occhi di tutti noi. Il 6 luglio, infatti, si dovrebbe concludere il processo a Di Pangrazio e, quindi, siamo ormai al momento della verità. Noi speriamo ovviamente che l’accusato sia innocente, ma una eventuale condanna sarebbe una disgrazia per Avezzano, e spieghiamo il perché.
Se Di Pangrazio sarà rieletto sindaco, ed il 6 luglio dovesse essere condannato, non avrà neppure il tempo di insediarsi. Infatti il sindaco è sotto processo per una serie di gravi reati proprio contro la pubblica amministrazione: è accusato di falso, peculato e abuso d’ufficio per aver attestato la regolarità tecnica di una delibera provinciale che gli apportava benefici economici e, inoltre, per aver usato impropriamente più volte l’auto blu. Scusate se è poco.
L’imminenza di una possibile condanna deve portare i cittadini a fare una serena riflessione, prima di votare domenica prossima per Di Pangrazio. Ciascuno di noi deve chiedersi, in cuor suo e libero da ogni condizionamento, se è opportuno votare per un sindaco in odore di condanna. Ciascuno di noi deve sapere, prima di votare, che ove il sindaco dovesse essere condannato, la città sarà commissariata dal Prefetto (legge Severino) e si tornerà a votare entro sei mesi. E’ la legge Severino, proprio quella che prevede l’immediata sospensione dall’incarico su richiesta del Prefetto nei confronti degli amministratori pubblici condannati anche solo in primo grado per una serie di reati, tra i quali per l’appunto quelli contro la pubblica amministrazione.
Un sindaco sotto processo avrebbe dovuto evitare di ricandidarsi, senza se e senza ma, punto e basta. Lo dice il buon senso, lo pretende il senso delle istituzioni. Ma il buon senso dei dipangrazios lavora a senso unico, ovvero solo per loro stessi, mentre la loro idea delle istituzioni è a tutti noto…
Con questi comportamenti, il sindaco ha messo una intera città in imbarazzo. Una eventuale condanna lo inguaia a livello personale, ma inguaia soprattutto Avezzano che dovrebbe fare i conti con il commissariamento prima e con nuove elezioni poi.
Domenica prossima pensiamoci, riflettiamo nel segreto dell’urna. Votare un candidato sindaco libero e senza problemi, come De Angelis, oppure un sindaco sotto processo che rischia una condanna che, per effetto della Severino, porterebbe la città al commissariamento e nuove elezioni.
E Tu cosa scegli? “. Federico Falcone