Avezzano. “Una città per tutti e non per parenti, amici e amici degli amici: per 40 anni la famiglia di Pangrazio ha monopolizzato la pubblica amministrazione con le logiche del cerchio magico, clientelare, dei personalismi e delle lobby. Il candidato sindaco Giovanni e il fratello Giuseppe, ex presidente del consiglio regionale sospeso dal Pd proprio per aver aiutato il congiunto, devono andare definitivamente a casa per liberare la città da questo incubo e far rinascere un territorio che merita molto di più: sostegno ai più fragili, sicurezza, serenità, salute e piani di sviluppo, a partire dalle piccole e medie imprese”. A un giorno dal silenzio elettorale e a due giorni dal ballottaggio di domenica e lunedì, il candidato sindaco del centrodestra ad Avezzano, il 40enne imprenditore Tiziano Genovesi (Lega), lancia l’ultimo appello ai cittadini “per il vero cambiamento, generazionale e nei metodi politici e per vincere la sfida con il 65enne mio competitor, espressione della vecchia sinistra camuffato da civico, e già bocciato dai cittadini nel ballottaggio del 2017”.
“Quando stavo nascendo i due fratelli erano già saldamente sulla piazza per comandare e non certo per servire la collettività” attacca Genovesi. “Siamo arrivati all’appuntamento con la storia. Come avevamo anticipato, essendo facili profeti, Di Pangrazio si è unito con il candidato sindaco Babbo e con le sinistre in una accozzaglia ancora più disomogenea e conflittuale. È una motivazione ancora maggiore per serrare le fila del centrodestra che, sempre più coeso e compatto, non consegnerà la città a questi pericolosi restauratori e professionisti della politica” dichiara Genovesi.
“Il mio competitor Di Pangrazio ha paura di confrontarsi e quindi paura di perdere” aggiunge inoltre il candidato leghista. “Da alcuni i giorni ha marinato i confronti a due, promossi dai media abruzzesi in vista del ballottaggio, negando agli elettori approfondimenti e riflessioni. Un segnale che la dice lunga sul nervosismo nella squadra di sinistra di Di Pangrazio, camuffata da civico, formata già da schegge impazzite e sull’orlo di una crisi di nervi. Il centrodestra vincerà” conclude Genovesi.
Rincara la dose il deputato aquilano Luigi D’Eramo, coordinatore regionale della Lega. “Giochiamo per vincere: da un lato la vecchia politica, la vecchia sinistra e un candidato che ha già mal governato la città. Dall’altro una proposta di amministrazione nuova, con la speranza di poter governare in maniera diversa, con il modello della concretezza, correttezza e pensando alla collettività. È la sfida di sempre, la più classica: il futuro contro il passato, il centrodestra contro il centrosinistra, soprattutto ora che Di Pangrazio, per due mesi camuffato da civico, ha gettato la maschera e ha fatto l’accordicchio della ultima ora con il candidato della sinistra Babbo, con all’interno quel Pd che ha sospeso Giuseppe Di Pangrazio, proprio perché ha aiutato il fratello” afferma D’Eramo.
“Alla fine Di Pangrazio, molto nervoso in questi giorni, smascherato dalla campagna del centrodestra, è uscito allo scoperto e ha detto agli elettori che è di sinistra. Aver confessato il segreto di pulcinella ha due significati: ha paura di perdere e quindi deve trovare nuove forze e i cittadini lo puniranno per questi valzer e questa poca chiarezza, come hanno fatto al ballottaggio del 2017” continua D’Eramo.
In relazione alla situazione del centrodestra, il parlamentare sostiene che “non ci sono fratture: ci sono stati due modelli che si sono voluti proporre, oggi quello di Genovesi va al ballottaggio. Laddove ci sia confronto programmatico produttivo e la voglia di ragionare insieme, le porte sono sempre aperte. Sono certo che gli elettori di Forza Italia sapranno apprezzare la nostra proposta e voteranno compatti Genovesi che ha fatto un lavoro straordinario riportando le persone normali a credere ancora nella buona politica” conclude.