Aielli. Forze dell’ordine, rappresentanti istituzionali e tanti cittadini hanno accolto questa mattina Gianni Letta arrivato ad Aieli per ricevere la cittadinanza onoraria. A fare gli onori di casa il sindaco, Benedetto Di Censo, il prefetto Giovanna Iurato, il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo e poi i senatori Filippo Piccone e Paola Pelino. Letta, braccio destro dell’ex premier Silvio Berlusconi, ha ricevuto il grazie di un intero territorio per il sostegno dato alla sua terra d’origine subito dopo il sisma del 6 aprile 2009. Di Censo, che ha voluto fortemente dare a Letta questo riconoscimento, lo ha salutato come il più caro amico della Marsica e dell’Abruzzo intero, mentre la Iurato e Del Corvo hanno espresso gratitudine e soddisfazione per l’aiuto e l’affetto sempre dimostrato per questa terra. Letta, prima di ricevere le chiavi della città, ha visitato il centro storico di Aielli e la chiesa del paese accolto dal parroco don Ennio Grossi. Lungo il percorso dalla statale al centro di Aielli tra i tricolori sventolanti c’erano anche degli striscioni di contestazione contro la decisione dell’amministrazione di dedicare una piazza al prefetto Letta, zio di Gianni. “Così nasce un paese, cosí nasce e vive una comunitá”, ha affermato Letta commuovendo la platea e parlando della sua terra, “con un riscatto della povertá che chiedeva solo a una montagna avara di dare frutti per i suoi figli. Alle olimpiadi è stata rappresentata l’evoluzione dell’Inghilterra che è nata, si é evoluta e si è affermata come potenza”, ha aggiunto, “nascondeva quella storia, lo spirito con cui si deve vivere insieme, lo spirito di una comunità nella quale ogni cittadino é chiamato a dare il proprio contributo visto che non possiamo chiedere al governo di arrestare quel declino che solo noi con spirito di fraternitá e collaborazione possiamo fermare”. Ha poi parlato della crisi facendo un’allegoria con il paese di Aielli. “Se c’è uno spirito di comunità come questo che ho trovato oggi si puó uscire da questa crisi”. Sulla restaurata chiesa di Aielli ha affermato che “è simbolo dello spirito che porta ad andare avanti, che ci fa dire che momenti come questo servono a richiamare ognuno di noi al proprio dovere, a riscattare questa terra e questa Italia. Noi siamo fatti della sostanza di questi sogni, diceva Shakespeare, e io devo dire grazie al sindaco perchè mettendo insieme sostanza e sogno possiamo fare per Aielli, per la Marsica e per l’intero Abruzzo qualcosa di concreto. Questa Regione”, ha concluso, “ha il diritto di ritrovare un futuro degno della propria storia”. GLi sono state consegnate, infine, le Chiavi della cittá, opera di Sabatino D’Avolio, con simboli di Aielli tra cui il sagrato della chiesa, la stazione e la torre di Aielli alto. La contestazione paventata si è limitata a uno striscione appeso sopra la ringhiera di un balcone con una frase di Primo Levi.