Avezzano. In diverse occasioni, gli abitanti delle città marsicane si sono dovute confrontare con la realtà nociva dell’amianto. Dalla promulgazione della legge 257/92 che determina la pericolosità dell’eternit e disciplina il relativo iter di bonifica sono passati ben 16 anni, eppure ancora in numerosi centri è possibile riscontrarlo. Per questo motivo, domani pomeriggio, alle ore 15.00, nei locali dell’Arssa in Piazza Torlonia ad Avezzano, si terrà un convegno dal titolo “A(z)ZERO Amianto”. Con l’organizzazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto e il patrocinio del Consiglio regionale Abruzzo e del Comune di Avezzano si discuterà sulla necessità di recuperare i territori compromessi dall’inquinamento da amianto e dagli altri veleni cancerogeni, creando un processo di “risorgimento” che parta da una strategia progettuale complessiva. Durante il dibattito, interverrà il presidente dell’Ona, l’avvocato Ezio Bonanni e saranno presenti, tra gli altri, il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio, la Senatrice Stefania Pezzopane, il presidente della Provincia dell’Aquila Antonio De Crescentis e il direttore dell’Inail per la Regione Abruzzo Nicola Negri. In particolar modo, sarà trattato il concetto di “bonifica” dell’eternit, che non può essere ancorato a vecchi schemi e sostenuto con ordinarie e straordinarie linee di finanziamento, ma è necessario mettere in campo un complesso di iniziative in grado di far convergere più progetti e più fonti di finanziamenti. Proprio per questo motivo, l’Ona tende la mano a tutte le pubbliche amministrazioni e quindi anche a quelle dell’aquilano, per rendere ogni supporto necessario a poter utilizzare questi strumenti finanziari. Si augura una cospicua partecipazione per far fronte ad un problema che spesso viene preso sottogamba, ma che invece necessita una particolare attenzione per poter prendere nella fattispecie dei singoli casi, soluzioni definitive per garantire la salute dei cittadini. Nell’accordo di partenariato Italia-UE per la programmazione dei fondi 2014-2020 è prevista la possibilità di smaltire l’amianto e ristrutturare il patrimonio edilizio, anche con finalità di risparmio energetico. Il disco verde è arrivato dalla Commissione Europea che ha aperto all’uso dei Fondi strutturali e d’investimento europei, in gestione concorrente, per sostenere la rimozione di amianto dagli edifici “purché sussistano evidenti legami con le priorità di investimento elencate nei programmi nazionali o regionali”. L’Europa tende una mano a Comuni e Regioni, affinché possano sfruttare questa possibilità che finora era stata esplorata solo in minima parte. Infatti, nonostante sia stato concesso all’Italia di prevedere la rimozione dell’amianto tramite bandi appositi nei diversi Programmi Operativi a valere sul FESR, sono ancora pochissimi i Comuni in cui la mappatura degli edifici con amianto è stata completata. Un uso intelligente ed eco-sostenibile dei fondi è un mezzo per arginare i rischi legati alla salute, ma anche per favorire la crescita occupazionale e ridurre il consumo di suolo. È un’occasione d’oro per Comuni e Regioni: i fondi europei possono essere usati per bonificare l’amianto dagli edifici pubblici. Si augura una cospicua partecipazione per far fronte ad un problema che spesso viene preso sottogamba, ma che invece necessita una particolare attenzione per poter prendere nella fattispecie dei singoli casi, soluzioni definitive per garantire la salute dei cittadini@RaffaeleCastiglioneM