Avezzano. Avvocato marsicano perseguitato, minacciato e picchiato. Finiti sotto accusa M.M. (59) e G.S. (42), entrambi di Avezzano, che devono rispondere del reato di stalking.
Sul caso sono in corso indagini della procura di Avezzano scaturite dalla denuncia del noto legale. Alla base della questione ci sarebbe un presunto credito da parte degli aggressori per un lavoro eseguito e, a loro dire, mai pagato. I fatti risalgono a prima dell’estate appena trascorsa.
Secondo l’accusa, il 59enne avrebbe ingenerato nell’avvocato un perdurante e grave stato di ansia ma anche la paura per la sua incolumità e per quella dei propri familiari, tale per cui l’avvocato sarebbe stato costretto a cambiare le proprie abitudini di vita e in particolare a limitare i suoi spostamenti fuori di casa e dal proprio studio, nonché a farsi accompagnare da altre persone per il timore di essere di nuovo picchiato. Il 59enne sosteneva di avere un credito per un lavoro che aveva, a suo dire, eseguito per una società immobiliare il cui legale rappresentante è il padre dell’avvocato vessato.
In una occasione il legale era stato pedinato mentre si trovava nei pressi di un cantiere. Era stato fermato e insultato pesantemente, infine anche aggredito con una tavola di legno e colpito ripetutamente. Era rimasto ferito tanto che aveva dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano dove gli erano state diagnosticate diverse lesioni e una prognosi di 20 giorni. In diverse occasioni il presunto stalker si era presentato sotto allo studio dell’avvocato suonando più volte il campanello e stazionando nel parcheggio in attesa di poterlo incontrare.
Una mattina l’avvocato era stato raggiunto nei pressi dell’asilo frequentato dalla figlia mentre accompagnava la bambina in classe. Il 59enne aveva cominciato a gridare: “Dammi i soldi, questa sera vengo allo studio e tu mi devi dare i soldi, fino a quando non me li darai ti farò passare il guai, ti uccido, non ho paura di farlo davanti a tutti”. Lo aveva poi afferrato sbattendolo contro la recinzione dell’asilo e lo aveva preso a schiaffi, colpendolo con una ginocchiata.
Proprio in quell’occasione si era avvicinato all’avvocato anche l’altro indagato che aveva accompagnato l’amico. Anche lui lo aveva minacciato: “Tu sei un avvocato, sappiamo che hai una famiglia e una bambina piccola, se fossi in te io la cosa la definirei per evitare che qualcuno si possa fare male”.
L’avvocato era stato anche raggiunto davanti al tribunale di Avezzano dove si era recato per motivi di lavoro. Anche in questo caso era stato insultato pesantemente ad alta voce davanti a tutti e minacciato. I due accusati sono difesi dagli avvocati Ottaviano Roselli e Mario Flammini, mentre la parte offesa è assistita dall’avvocato Gianfranco Restaino del foro di Avezzano. Sulla vicenda sono state concluse le indagini dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Luigi Sgambati.