Avezzano. Un avvocato di origine abruzzese, Luca Di Carlo, chiede ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio al fronte dell’emergenza sanitaria che sta toccando il paese. Come riportato da agenpress l’avvocato Luca Di Carlo dopo aver letto l’intervista a Giuseppe Conte sul quotidiano spagnolo El Pais che “contro il coronavirus rifarebbe tutto quello che ha fatto”. Esorta nei confronti dei parlamentari: “Tagliatevi gli importi dello stipendio su tutti i giorni che siete stati assenti in Parlamento per un contributo di solidarietà in questo momento di gravissima crisi economica”. “Oggi piangiamo i morti domani i sopravvisuti”.
L’avvocato Luca Di Carlo ha intrapreso un’azione legale contro il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza: “Il governo sapeva dello stato d’emergenza, ma non ha tutelato l’interesse pubblico omettendo e rallentando la messa in sicurezza di tutta l’Italia“. Questa è l’accusa mossa dal legale, che ha deciso di denunciare i due esponenti del governo.
Anche un altro avvocato, Carlo Taormina, su Twitter, collega il numero dei morti ai “40 giorni di ritardo nel chiudere tutto”. “Altri 830 morti mentre calano i contagi? Muoiono perché non assistiti o non assistibili per mancanza di respiratori e letti di terapia intensiva”, denuncia sui social. Mentre stamattina Augusto Sinagra, magistrato e accademico, per oltre dieci anni ordinario di diritto dell’Unione europea nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Roma una denuncia contro Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, a sua firma e dell’ avvocato Alfredo Lonoce“.
Adesso l’Avvocato Luca Di Carlo, dopo essere stato il primo a denunciare Conte e Speranza, non è più solo. Alla sua denuncia si sono uniti altri eminenti giuristi che mettono in risalto le lacune del Governo Italiano sui ritardi dei provvedimenti.
Di Carlo non molla e va dritto al punto: “Il governo che pretende di apparire come un salvatore dell’Italia ci ha mentito”, spiega. L’accusa? Aver preso tardivamente delle misure poco chiare di sicurezza, lasciando che il virus si spostasse e si diffondesse da una parte all’altra dell’Italia. “Pioveranno immediatamente anche processi per il risarcimento dei danni alle vittime anche quelle per causa di servizio”, assicura il legale.