Avezzano. Le associazioni forensi di Avezzano si schierano compatte contro contro la situazione di stallo dovuta alla carenza di personale nel Tribunale di Avezzano. “Gli avvocati protestano, ma gli avezzanesi non se ne preoccupano”, dichiarano le associazioni Cammino, Aiga, Adu, Movimento forense, Camera penale e Unam.
“Ancora irrisolta la gravissima problematica della soppressione del Tribunale di Avezzano. Ma mentre gli avvocati, ancora una volta, si mobilitano e si astengono dalle udienze per protestare contro il disinteresse dello Stato ed il rifiuto del Ministero di giustizia all’integrazione di quel personale di cancelleria e di magistrati che consenta un dignitoso e proficuo svolgimento delle attività giudiziarie, la popolazione non sembra dolersene e nulla oppone alla grave violazione dei diritti dei minorenni per la mancata pronuncia di quei provvedimenti che, in sede di separazione e divorzio, debbono essere assunti a loro tutela in via di urgenza”. “Ciò nonostante”, affermano le associazioni, “gli avvocati tornano alla carica con una nuova richiesta, condivisa dal COAConsiglio dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano e da tutte le associazioni forensi (CAMMINO, AIGA, ADU, MOVIMENTO FORENSE, CAMERA PENALE, UNAM), ed inviata al Ministero, al Consiglio Superiore della Magistratura e anche al Garante regionale per l’infanzia, per sollecitare ed intimare una pronta soluzione che soddisfi, almeno, la tutela dei minorenni”.
“Ad aggravare la già penosa situazione”, continuano le associazioni, “si aggiunga che è appena stata avvisata la popolazione tutta, in primis gli avvocati, che la Presidente del Tribunale ha chiuso l’accesso al pubblico della cancelleria dibattimentale penale per mancanza di personale, con ciò sancendo una vera interruzione di un pubblico servizio! E mentre la lettera viaggia con speranza verso le alte cariche dello Stato, un accalorato, ma anche angosciato, appello va rivolto alla città tutta, alla gente, alle associazioni e agli enti che la rappresentano affinché finalmente insorgano al fianco di chi, avvocati e amministrazione, promuove da anni l’acerrima battaglia a difesa non di diritti propri e di categoria, ma dei diritti di tutti quei cittadini che hanno adito con fiducia le vie giudiziarie, ma che non ottengono giustizia perché questa non può essere esercitata in un tribunale senza personale, senza magistrati, in completo sfacelo e procurata agonia”. Concludono le associazioni.