Avezzano. Il 24 aprile, giorno del consiglio comunale di Avezzano, è sempre più vicino e il sindaco Gabriele De Angelis, come un sarto di alta moda, sta cercando di ricucire crepe e strappi a destra e sinistra per cercare di presentarsi con una maggioranza più forte e solida possibile all’assise civica. I primi tagli da ricucire solo quelli che si sono creati in casa. Con la scelta di ripescare dagli esclusi Chiara Colucci – già consigliere della lista Avezzano Rinasce uscita dopo la sentenza del consiglio di Stato – e di farla sedere tra i banchi della giunta si sono create parecchie frizioni proprio nella compagine legata a De Angelis. Donato Aratari e Maria Antonietta Dominici, si sono fatti subito risentire disertando i primi incontri della nuova maggioranza e arrivando a chiedere al sindaco di fare un passo indietro. Il loro intento era quello di far entrare la Dominici in giunta e di far tornare di conseguenza Pierluigi Di Stefano, anche lui escluso subito dopo la sentenza del consiglio di Stato, nell’assise. Il no secco alle richieste di Avezzano Rinasce è stato seguito da un momento di confronto con un metodo del tutto nuovo.
Il sindaco De Angelis, infatti, nei giorni scorsi ha convocato tutta la lista Avezzano Rinasce e ha chiesto ai presenti – tra i quali c’erano non solo Aratari, Dominici e Di Stefano ma anche tutti i candidati che poi nel giugno 2017 non riuscirono a entrare in consiglio – se la Colucci andava bene o volevano cambiare le carte in tavola. I candidati della lista hanno dato il beneplacito al giovanissimo assessore mettendo di fatto a tacere le polemiche innescate nei giorni scorsi. Questo, però, non avrebbe fatto cambiare opinione ad Aratari e Dominici che restano sulla loro posizione e stanno ancora valutando se partecipare o meno al consiglio del 24. Ora però le altre liste che hanno sostenuto De Angelis, e hanno dei loro rappresentanti seduti in consiglio, si aspettano di essere convocati come fatto con Avezzano Rinasce per dire la loro e per aprire quel confronto post rimpasto di cui tutti lamentano l’assenza.