Avezzano. Sabato scorso si è svolta la cerimonia di inaugurazione del mosaico “Le quattro stagioni”, meravigliosa opera del Maestro Marco De Foglio, realizzato su una delle pareti esterne dell’edificio della Scuola dell’Infanzia “Antonietta Meo” (Nennolina), appartenente all’Istituto comprensivo “G.Mazzini-E.Fermi” di Avezzano.”È una grande soddisfazione”, ha dichiarato la dirigente scolastica Fabiana Iacovitti ,”si tratta di un progetto portato avanti con impegno e motivazione da parte di tutti quelli che hanno creduto nella realizzazione dello stesso. Non è stato facile ma hanno collaborato tutti: dai bambini ai genitori, alle insegnanti del plesso, ai collaboratori scolastici, ai gruppi parrocchiali, ai volontari, al presidente del Consiglio di Istituto. Il mosaico è ora la testimonianza di ciò che può realizzare una comunità con i suoi piccoli e i suoi grandi.” In effetti è la prima volta che una comunità scolastica non chiede per realizzare qualcosa ma offre gratuitamente al territorio. Il mosaico ha un doppio valore artistico e sociale che lo rende una pennellata di bellezza nel cuore del quartiere di San Pio X. È realizzato in ceramica, con la tecnica del Trencadis .Presenti alla cerimonia il nipote di Antonietta Meo (Nennolina) Bruno Meo, l’autore del mosaico, il Maestro De Foglio, il consigliere Di Micco in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il parroco appena insediato don Paolo Ferrini, docenti e alunni dell’istituto e un fiume di gente intervenuta con entusiasmo e calore. Hanno allietato la cerimonia i ragazzi della classe musicale 3E della scuola media “Enrico Fermi” e il giovane musicista Simone Sangiacomo. Le spese sostenute
per l’acquisto dei collanti sono state possibili grazie al ricavato della raccolta tramite i sacchetti di lavanda preparati dai bambini della scuola di Borgo Angizia. Il mosaico è stato realizzato all’interno della scuola intitolata ad Antonietta Meo, conosciuta col vezzeggiativo di “Nennolina”, la quale fin dall’età di tre anni manifestò un vivo senso dell’amore di Dio, esprimendolo sempre più
intensamente con letterine che dettava alla sua mamma finché non imparò a scrivere personalmente. A quattro anni, mentre ancora frequentava l’asilo, venne iscritta alla sezione “Piccolissime” della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica. Indossava sempre e con fierezza il distintivo e ogni tanto chiedeva di vedere la tessera per ammirarla. “Quando arrivavano i giornali poi”, racconterà la madre, “se li faceva leggere e rileggere e ne imparava a memoria le figure”. Nel gennaio del 1936, pur non avendo l’età richiesta, venne iscritta tra le “Beniamine”, visto che era stata ammessa a ricevere la Prima Comunione. Il 29 novembre dello stesso anno fece la sua Prima Confessione e nella notte di Natale ricevette la Prima Comunione. Colpita da un tumore osseo che le causò prima l’amputazione della gamba sinistra e la portò poi alla precocissima morte. La Gioventù Femminile promosse fin dal 1941 la causa di beatificazione per espresso volere di Armida Barrelli, allora presidente nazionale, ed ancora oggi l’Azione Cattolica Italiana ne è promotrice. La Chiesa ha aperto per Antonietta Meo un processo di beatificazione, riconoscendo che, pur così piccola, la bambina ha praticato, in maniera proporzionata alla sua età, l’eroismo delle virtù. Se il processo di beatificazione si dovesse concludere con esito positivo, “Nennolina” diverrebbe la più giovane santa non martire mai proclamata dalla Chiesa cattolica. È sepolta nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a Roma.
Giulia Antenucci