Avezzano. La voglia di voltare pagina c’è e anche quella di dare agli avezzanesi una città più attenta alle esigenze delle fasce deboli, dei giovani, del lavoro e della cultura. Ora non resta che costruire qualcosa di “veramente alternativo” e per farlo il centro servizi del volontariato ha chiamato a raccolta la città con l’intento di gettare le fondamenta per un’Avezzano più solidale.
Hanno risposto in tanti ieri all’appello di Gino Milano e Nicola Gallotti che hanno voluto rompere il silenzio pre elettorale e costruire un primo dialogo con gli esponenti della politica e della società civile per “aprire un dialogo e rimetterci in gioco per costruire qualcosa di concreto insieme”.
Oltre agli esponenti del mondo del sociale, della cultura e a tanti cittadini erano presenti molti ex amministratori – Vincenzo Ridolfi, Alessandro Pierleoni, Francesco Eligi, Renata Silvagni, Leonardo Rosa, Pierluigi Di Stefano, Donato Aratari, Fabrizio Ridolfi e Roberto Verdecchia – ma anche rappresentanti istituzionali marsicani ed esponenti politici.
“Raccogliendo alcune istanze dal mondo del volontariato abbiamo pensato di lanciare un appello e vedere se ci prendono in considerazione”, hanno spiegato Gallotti e Milano, “qui il sociale è stato dimenticato e non possiamo far finta di nulla. Molti anni fa al comune di Avezzano venne fatto il servizio civile, oggi non c’è più. E questo è solo un esempio. Cerchiamo di costruire insieme qualcosa. Vogliamo aprire un dialogo con tutti voi e rimetterci in gioco. Vediamo che apporto possiamo dare noi da questo mondo”.
Tanti sono stati gli interventi da parte del pubblico. “Ogni giorno c’è una persona che esce e dice “posso fare il sindaco” ma dove sono i progetti?”, ha chiesto Alfredo Chiantini, ex consigliere, “dove sono le idee? Ad Avezzano c’è un problema di fondo: manca la progettualità. Qui si parla di rappresentanza politica sui tavoli che contano ma se non prendiamo legittimità dentro ai partiti come possiamo pretendere di avere voce in capitolo quando si decide chi candidare? Dobbiamo iniziare a gettare le basi per raccogliere forse tra 10 anni i frutti”.
Nell’incontro sono intervenuti poi diversi ex amministratori che hanno rimarcato il loro desiderio di voltare pagina. Per Alessandro Pierleoni, ex consigliere, “è stato fatto con Responsabilità civica un percorso sulle idee e il gruppo è rimasto coerente fino alla fine rinunciando a tre anni di mandato perché l’apporto che davamo era pari a zero. Pensavo da giovane di portare il mio contribuito e invece sono stato impotente. Ora però bisogna ripartire”.
Il microfono poi è passato nella mani di Francesco Eligi il quale ha fatto il punto della situazione politica degli ultimi 10 anni in città invitando tutti a non commettere più errori per il bene del territorio. “Serve per Avezzano un progetto nuovo e questo è chiaro”, ha sottolineato, “alle scorse elezioni c’erano 600 candidati e ciò alla fine non ha portato a nulla perchè ognuno era rappresentante di se stesso. Se una lista spende troppi soldi per una campagna elettorale è evidente che c’è altro dietro e noi non dobbiamo seguire questi esempi. Spero che ci sia gente nuova che possa avere veramente a cuore il bene della città. L’ex sindaco e l’ex ex sindaco hanno costruito qualcosa che non sono riusciti a tenere sotto controllo”.
Si pensa quindi a un grande progetto civico come ricordato dall’ex consigliere Vincenzo Ridolfi che possa inglobare ex amministratori di maggioranza e opposizione senza casacche partitiche. “Il civismo è la conseguenza diretta della scarsa capacità dei partiti tradizionali di dare rispose ai problemi”, ha dichiarato, “De Angelis si è presentato come alternativo a un tipo di politica e questo mi ha convinto. Ma poi è mancato il confronto e si è visto nella pista ciclabile per esempio. Quando ci sono stati dei soldi da spendere, senza confrontarsi, si è deciso di farla dove capitava. Gianni Di Pangrazio si è presentato come civico poi ha avuto una svolta. Dobbiamo essere equidistanti dai partiti e lavorare perché Avezzano deve riconquistare la centralità”.
L’ex consigliere Roberto Verdecchia ha chiamato tutti gli amministratori presenti vicino a lui per spiegare ai presenti come si è arrivati all’8 giugno (giorno della caduta di De Angelis) e da dove si deve ripartire. “Ci sono stati quattro mesi di nulla”, ha commentato, “ora bisogna stimolare quindi i dirigenti a fare qualcosa. L’8 giugno abbiamo detto all’ex sindaco fai un atto di annullamento delle multe del T-rex e a 120 giorni non c’è stato nulla.
Abbiamo chiesto di recuperare delle somme importanti e non si è fatto, forse vogliamo farla fare franca a una famiglia avezzanese? Guardiamo al futuro: dove sta la sanità? Ferma. Dove sta il pronto soccorso? Fermo. Dov’è il lavoro in questa città? Fermo. Parliamo del centro? Da via Cataldi al centro ci sono un’attività aperta e due chiuse ecc.
Diamo una risvegliata a questa città. Avete parlato di pista ciclabile? Be è nata con Floris per unire le periferie e poi invece è stata fatta in centro perchè a qualcuno piaceva così. Piazza Torlonia? Sono stati usati soldi della Regione e in un modo non del tutto consono.
Chiediamo il coraggio tutti di dare delle linee di demarcazione perché il programma e le idee le abbiamo e le dobbiamo sviluppare. Esistono i partiti – vengo dal partito socialista e rimarrò socialista – però ritengo che il civismo permette di coesistere alle persone che hanno voglia di fare”.